Libia: la base aerea di Tobruk al centro dell’asse militare tra Haftar, Russia e Bielorussia

Feb 21, 2025 - 03:41
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Libia: la base aerea di Tobruk al centro dell’asse militare tra Haftar, Russia e Bielorussia

La base aerea di Tobruk, snodo strategico della Libia orientale, è al centro del rafforzamento della cooperazione militare tra Khalifa Haftar e i suoi alleati, con Russia e Bielorussia in prima linea nel suo sviluppo. Il complesso militare, noto anche come base di Gamal Abdel Nasser, si estende su un’area di circa 40 chilometri quadrati e si trova a 32 chilometri a sud della città portuale di Tobruk, affacciata sul Mediterraneo, nel fianco sud della Nato. Utilizzata fin dagli anni ’80 dall’aeronautica libica per affrontare le tensioni con gli Stati Uniti sotto il regime di Muammar Gheddafi, la base è sotto il controllo dell’Esercito nazionale libico (Enl) di Haftar dal 2014. Negli ultimi anni ha assunto una crescente rilevanza strategica, con l’intensificarsi delle visite di navi militari russe e l’arrivo di carichi di armi ed equipaggiamenti.

A giugno dello scorso anno, la fregata Marshal Shaposhnikov (classe Udaloy) e l’incrociatore missilistico Varyag (classe Slava), scortate da due sottomarini, hanno svolto una visita ufficiale al porto di Tobruk, un evento che ha confermato pubblicamente l’intensificarsi dei rapporti tra Mosca e Bengasi sul piano militare. Secondo l’ultimo rapporto del Panel di esperti dell’Onu, il porto di Tobruk aveva già ricevuto altre navi da sbarco delle classi Gren e Ropucha, che avevano scaricato veicoli militari e mezzi pesanti. In particolare, il 14 aprile 2024, erano stati osservati camion militari con rimorchi di piccole dimensioni in fase di sbarco, un chiaro indicatore di un’attività logistica ampia e strutturata tra Mosca e la Cirenaica.

Fonti libiche indicano ad “Agenzia Nova” che l’attuale visita del generale Haftar e dei suoi figli, Saddam e Khaled, in Bielorussia è legata anche al futuro della base aerea di Tobruk. Secondo le informazioni disponibili, Mosca ha deciso di sviluppare ulteriormente l’infrastruttura sotto il “paravento” della Bielorussia, che verrebbe coinvolta nel progetto in nome della cooperazione con la Libia. In questo modo, il Cremlino mirerebbe a consolidare la propria presenza nel Paese nordafricano in modo indiretto e senza attirare l’attenzione internazionale.

Khaled Haftar, comandante delle Forze speciali dell’Enl, ha visitato la base di Tobruk più volte negli ultimi mesi, organizzando incontri con funzionari russi per definire il piano di sviluppo dell’infrastruttura. Il sito dovrebbe essere ampliato e potenziato per ospitare nuovi caccia russi, tra cui i MiG-29 già in dotazione alle forze di Haftar, oltre a sistemi avanzati di difesa aerea e strutture per la manutenzione degli aerei da guerra. Il piano prevede anche un’intensificazione della cooperazione nel campo della cybersecurity e della formazione di piloti libici.

Secondo Jalel Harchaoui, analista esperto di Libia presso il Royal United Services Institute (Rusi), il generale della Cirenaica sente il bisogno di dimostrare di avere altri interlocutori per addestramento, ricambi e forniture militari e a Minsk risponde alla necessità di dimostrare che Mosca non è il suo unico alleato. L’unico candidato disponibile, ha sottolineato l’analista, sembra essere la Bielorussia, che oggi “funziona più come uno Stato vassallo della Russia che come un’entità realmente indipendente”. Inoltre, secondo Harchauoi, la famiglia Haftar spera di “rappresentare Minsk come un’entità separata dal Cremlino, dando l’impressione che Mosca non sia l’unico sostegno militare dell’Enl”.

Saddam Haftar, in qualità di capo di Stato maggiore delle Forze terrestri dell’Enl, ha incontrato proprio ieri il ministro della Difesa bielorusso, Viktor Khrenin, per discutere il rafforzamento della cooperazione militare tra l’est della Libia e Minsk. L’incontro, secondo quanto riferito dalla pagina Facebook delle Forze terrestri dell’Enl, ha riguardato “lo scambio di competenze e il coordinamento congiunto”. Il ministro della Difesa bielorusso ha elogiato il ruolo dell’Enl nel “mantenere la sicurezza e la stabilità in Libia”, definendolo un “fattore chiave per la sicurezza regionale”. Parallelamente agli accordi militari, la visita a Minsk ha incluso discussioni sulla cooperazione economica e agricola. La Bielorussia si è impegnata a fornire attrezzature per il settore agricolo libico, un aspetto che rientra nei piani di Haftar per diversificare le fonti di sostentamento della Cirenaica oltre il settore petrolifero.

Secondo Emadeddine Badi, analista del Global Initiative Against Transnational Organized Crime, la Bielorussia è “da tempo un’estensione delle ambizioni geopolitiche di Mosca” e il coinvolgimento di Minsk con Haftar “non fa eccezione”. A suo avviso, la visita della famiglia Haftar è un chiaro segnale della volontà di Bengasi di consolidare i legami con la Russia, soprattutto con questa amministrazione alla Casa Bianca. “Il trumpismo, con il suo approccio transazionale, rende evidente che Washington non ha intenzione di sfidare il sostegno russo a Haftar”, ha affermato Badi. In questo scenario, per il generale della Cirenaica “non c’è motivo di ridurre la sua dipendenza da Mosca, soprattutto considerando che l’influenza russa gioca un ruolo chiave nella successione ereditaria della leadership dell’Enl”.

Con il consolidamento dell’asse Haftar-Mosca-Minsk e il rafforzamento della base aerea di Tobruk, la Libia orientale si avvia sempre più a diventare un punto chiave nella strategia militare russa nel Mediterraneo. La cooperazione con la Bielorussia, celebrata dai media di Haftar come un evento “storico”, è in realtà parte di una strategia più ampia che punta a trasformare Tobruk in un fulcro strategico per le ambizioni di Mosca nel Mediterraneo.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv