Panama: vescovi, 'Paese affronti gravi sfide con dialogo e attenzione alla Casa comune'
“Il nostro Paese deve affrontare gravi sfide. Ne elenchiamo solo quattro: la necessaria e urgente riforma del Fondo di sicurezza sociale; la possibile riapertura delle estrazioni minerarie; il problema dell’acqua per il consumo della popolazione e il funzionamento del Canale; la stesura di una nuova Costituzione. Dobbiamo affrontare queste sfide con molto dialogo, sincerità, umanità, rispetto per la dignità di tutti e con grande attenzione per la Casa comune”. Lo scrive la Conferenza episcopale panamense, nel messaggio diffuso al termine dell’assemblea plenaria, che ha provveduto anche ad eleggere la nuova presidenza, che sarà guidata nel prossimo triennio da mons. José Domingo Ulloa, arcivescovo di Panama.
“Crediamo che, sulla base del dialogo, si debbano individuare i bisogni dei cittadini e rafforzare il rapporto tra Stato e società civile – scrivono i vescovi -, affinché i diversi settori della popolazione si sentano debitamente rappresentati dalle istituzioni governative e dalle loro organizzazioni. È indispensabile che il dialogo e il cambiamento sociale avvengano senza violenza e senza distruggere ciò che è già stato costruito con fatica”. La Chiesa panamense, inoltre esprime solidarietà alla Conferenza episcopale dominicana, e si unisce alla condanna per i recenti atti di aggressione perpetrati dalla compagnia mineraria Barrick Gold, con l’appoggio di membri della Polizia nazionale e dell’Esercito della Repubblica Dominicana, contro la comunità di Arroyo Vuelta. Inoltre, di fronte alla realtà che i fratelli venezuelani stanno vivendo, i vescovi panamensi invitano “a continuare a pregare affinché venga rispettata la volontà popolare espressa nelle ultime elezioni e si raggiunga la pace e la riconciliazione in tutto il Paese”. Conclude la nota: “Viviamo pienamente questo Giubileo della Speranza, come tempo di grazia per la conversione personale, la trasformazione sociale, il rinnovamento ambientale, camminando insieme per ritrovare la fiducia nei rapporti interpersonali, nelle relazioni internazionali e nella dignità delle persone, specialmente di quelle storicamente escluse ed emarginate dallo sviluppo”.
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