Onori al Tuiga, una barca speciale con una storia affascinante alle spalle
Diventò subito una gemella di Hispania II, costruita in Spagna. Ma la straordinaria Tuiga aveva deciso di nascere neo cantieri di Fairlie in Scozia. Legno pregiato diventato leggenda.
Il Tuiga, dopo varie vicissitudini che lo portarono a un restauro perfetto, approdò alla corte del Principe Alberto diventando il fiore all'occhiello dello Yacht Club di Monaco. Oggi è ormeggiato su Calata Anselmi in occasione della ventiquattresima edizione del raduno delle Vele d’epoca di Imperia. Un’imbarcazione di una bellezza unica tra le poche del circuito internazionale che ha voluto mantenere l’aspetto tradizionale delle vele, con tessuti colore crema, cuciture a due tempi con filo marrone, tagli classici ma soprattutto con occhielli, pelli e finiture cucite interamente a mano.
Pur con un profilo generato da sofisticati software di progettazione e simulazione, le vele realizzate per Tuiga per il particolare metodo di lavorazione, hanno un irresistibile fascino di altri tempi. Lo scafo è uno dei pochissimi sopravvissuti della classe dei 15 metri della formula internazionale (o metrica). Disegnata da William Fife nel 1908, nell’anno successivo fu varata nel suo cantiere per conto del duca di Medinaceli, che insieme ad altri nobili intendeva regatare con il suo re, Alfonso XIII di Spagna. Bruscamente interrotto dalla prima guerra mondiale il periodo delle loro regate e presto soppressa la loro classe, per i 15 metri il tempo dell’abbandono e del degrado è venuto molto prima che per tanti altri. Ceduta, dunque, subito la fine del conflitto, Tuiga passò di mano in mano e cambiò nome.
Nel 1935 con quello di Kismet giunse prima in tempo reale nella regata del Fastnet, proprio in quell’anno vinta da Stormy Weather. Portata in Scozia, rimase lontana dal teatro della seconda guerra mondiale, sfuggendo alla distruzione e alla requisizione, ma quando agli inizi degli anni ’70 fu trasferita nel Mediterraneo per essere adibita al noleggio, era pressoché irriconoscibile.
Nel 1989 è finalmente entrata nel cantiere inglese Fairlie Restoration specializzato nel restauro delle barche di Fife e ne è uscita quattro anni dopo avendo recuperato il suo splendido aspetto originario, dal quale tuttavia divergono la suddivisione e l’arredamento dell’interno. Oggi è portabandiera dello Yacht Club de Monaco.
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