Ancona, la città dove il sole sorge e tramonta sul mare

Ago 25, 2025 - 00:31
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Ancona, la città dove il sole sorge e tramonta sul mare

"Ancona è la città dove si può ammirare sia l'alba sia il tramonto sul mare, in un ciclo che sa di miracolo quotidiano e anche di infinito". Annalisa Trasatti mette in copertina la bellissima immagine dell'alta e solitaria cattedrale romanica di San Ciriaco sopra il mare Adriatico per il suo libro 'Ancona' (Claudio Ciabochi editore). "Ancona - scrive Trasatti - è città dal gusto orientale, una polis greca, una vera e propria Acropoli, che ti ricorda perché gli antichi scegliessero i punti più alti panoramici per costruire i propri templi e celebrarne la bellezza". Nata e residente nel rione storico di Capodimonte, attuale Coordinatrice dei servizi del Museo Tattile Statale Omero (eccellenza italiana e nel mondo dove "è vietato non toccare"), Trasatti dichiara l'amore per la sua città citando Casper, il padre di Johann Wolfgang Goethe: "Ascesi fino alla Cittadella che domina la città, vedemmo la più bella veduta del mondo e così fu pagata la mia fatica". L'opera, su carta patinata, ha foto bellissime delle ricchezze di Ancona: "Più che ogni altra città d'Italia - scrisse il britannico Edward Hutton - assomiglia alla Spagna col suo aspetto così virile, e imperioso, che conserva sempre qualcosa di mistico, e può darvi perfino l'impressione di una città d'Oriente, nei suoi momenti di gaiezza o nelle ore di abbandono sonnolento, e di amara stanchezza". Per Trasatti Ancona è semplicemente "Porta d'Oriente, trampolino verso mondi lontani, esotici. Da qui, l'imperatore Traiano e San Francesco salparono verso Oriente e Greci, Armeni, Ebrei e Slavi hanno convissuto per secoli". "Ancona - prosegue Trasatti - è città anarchica, tanto che sembra essersene accorta anche la Natura che qui cresce rigogliosa e tenace, fino a voler coprire, a tratti, la Storia e i suoi monumenti come fossero ferite". Se ne accorse anche Pier Paolo Pasolini che appunto': "Città senza lungomari, gremita, con perfezione, su una punta sulla cui vetta c'è la Cattedrale, e che fa sì che Ancona dia su due mari. Ma il passeggio, la domenica, avviene sulla grande via che unisce i due mari, da cui i due mari non si vedono: c'è un passeggio di terraferma... Ma la spiaggia di Ancona che io ricorderò, sarà quella che ho visto nel cuore della notte, alle due, alle tre, con una luna abbandonata nel cielo e nel mare, lassù. Al campo degli ebrei, cioè al cimitero degli ebrei, abbandonato anch'esso, coi cippi strappati, divelti, disseminati nel grande prato concavo, e subito li' accanto, un burrone, sul mare, dove ferme, lontane, nemiche, tremano le luci del porto e della città, finalmente, come forse vorrebbe, senza vita".

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Redazione Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore di Radiocom.tv