Catherine Deneuve ha festeggiato 80 anni
Alzi la mano chi, tra coloro che hanno superato gli “anta”, non ricorda il claim dello spot della Lancia Delta LX che negli anni Ottanta era diventato un tormentone: «Oui, je suis Catherine Deneuve». Lo pronunciava, scendendo da quell’auto, proprio lei, l’attrice francese che ieri ha compiuto 80 anni. Nella sua lunga e fortunata carriera, al netto di quello spot che l’ha fatta conoscere anche dai non amanti del cinema, la Deneuve di cose ne ha fatte davvero tante. Per non parlare dei riconoscimenti ricevuti che, tra premi e candidature, ammontano a diverse decine e comprendono una candidatura all’Oscar (nel 1993 per il film di Règis Wargnier “Indocina”), il Leone d’Oro alla carriera (a Venezia nel 2002) e, persino, il Premio Imperiale, premio giapponese considerato il Nobel nel campo artistico, assegnatole a Tokio nel 2018. Non a caso, è considerata una delle più grandi attrici europee.
Nata a Parigi nel 1943, la Deneuve (il cui vero nome è Catherine Dorlèac) ha iniziato a lavorare nel cinema quando era ancora adolescente nel film “Le collegiali”. Seguono alcune particine di poco conto finchè incontra Jacques Demy: il regista la vuole come protagonista del musical “Les Parapluies de Cherbourg”. Catherine accetta e fa bene perchè questo film le regala la possibilità di lavorare con registi come Pasquale Festa Campanile (ne “La costanza della ragione”), Roman Polanski (“Repulsion”) e Luis Buñuel (“Bella di giorno”).
Negli anni ’70 lavora molto anche in Italia, scelta da registi come Marco Ferreri (per il film “La cagna”, nel quale lavora con Marcello Mastroianni, padre di sua figlia Chiara), Mauro Bolognini (“Fatti di gente perbene”) e Dino Risi (“Anima persa”). Lavora anche negli Stati Uniti accanto a Omar Sharif, Jack Lemmon e Gene Hackman.
Nel 1981 la Deneuve vince il suo primo Cèsar come migliore attrice per “L’ultimo metrò” di
François Truffaut; l’anno dopo è la volta del secondo per “Indocina” che le regala anche la candidatura all’Oscar alla migliore attrice. Seguono altri film di successo come “Place Vendòme” di Nicole Garcia, “8 donne e un mistero” di François Ozon e “Dancer in the Dark” di Lars von Trier.
Nel 2004 esce la sua autobiografia “A l’ombre de moi-meme” e nel 2006 è presidente della giuria della 63° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia dove, sedici anni dopo riceve il Leone d’oro alla carriera.
Sul fronte privato, oltre a Chiara, la Deneuve ha avuto un altro figlio, Christian Vadim dalla relazione con il regista Roger Vadim. Anche Christian è attore come la sorella. Non ha avuto, invece, figli dall’unico matrimonio, quello con il fotografo britannico David Bailey.
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