Confcommercio: spese obbligate in aumento, famiglie sempre più schiacciate dai costi fissi
Secondo uno studio dell’Ufficio studi di Confcommercio, nel 2025 le spese obbligate delle famiglie italiane – ovvero quelle non comprimibili come casa, bollette, sanità, energia, trasporti e assicurazioni – raggiungeranno il 42,2% della spesa totale, in crescita di oltre 5 punti rispetto al 1995. Questo significa che più di 9.300 euro su una spesa annua pro capite di circa 22.100 euro saranno destinati a coprire costi essenziali, riducendo notevolmente la libertà di consumo e quindi la capacità delle famiglie di sostenere la domanda interna. Tra le voci più pesanti figura l’abitazione, con oltre 5.100 euro annui, seguita da assicurazioni, carburanti e energia. A pesare è soprattutto l’aumento dei prezzi di questi beni e servizi: dal 1995 i costi delle spese obbligate sono saliti del 132%, a fronte di un +55% dei beni commercializzabili. Particolarmente significativa l’impennata dei prezzi dell’energia, che in trent’anni è cresciuta del 178%. Sul fronte dei consumi liberi, si registra una lieve ripresa per servizi come turismo e ristorazione, ma continua il calo dei beni tradizionali, compresi gli alimentari. Confcommercio segnala la necessità di ridurre la pressione dei costi fissi e salvaguardare il potere d’acquisto per rilanciare i consumi e sostenere la crescita economica. Carlo Sangalli, presidente della Confederazione, invita a intervenire su tariffe e fisco per dare respiro alle famiglie.
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