Corea del Sud, sciopero negli ospedali contro il governo

Feb 21, 2024 - 05:20
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Corea del Sud, sciopero negli ospedali contro il governo

Oltre 6.500 medici tirocinanti di cinque tra i principali ospedali di medicina generale della Corea del Sud hanno presentare dimissioni di massa nell’ambito del braccio di ferro tra personale medico e governo sull’aumento dei posti disponibili nelle facoltà universitarie di medicina. L’iniziativa di protesta era stata già annunciata la scorsa settimana, ed è stata seguita oggi dall’inizio di un vero e proprio sciopero del personale medico. Da giorni medici e tirocinanti minacciano azioni collettive contro il piano del governo per aumentare i posti disponibili nelle facoltà di medicina del Paese, e far fronte così alla carenza di personale ospedaliero. I cinque ospedali interessati dall’iniziativa di protesta dei tirocinanti sono l’Asan Medical Center, il Samsung Medical Center, il Severance Hospital, il Seoul National University Hospital e il Seoul St. Mary’s Hospital. Il governo ha sollecitato gli ospedali a respingere le lettere di dimissioni, e ha ordinato a 757 medici di tornare al lavoro per tentare di scongiurare un’emergenza nel settore. L’Associazione medica coreana, gruppo di rappresentanza dei medici coreani che conta circa 130.000 membri, ha minacciato all’inizio di febbraio di indire uno sciopero contro i piani del governo, che aumenterebbero i posti disponibili nelle facoltà di medicina nazionali da 3.058 a 5.038. L’Associazione interni specializzandi coreani, che rappresenta invece tirocinanti, specializzandi e medici in formazione, ha dichiarato che stando a un sondaggio interno, circa l’88,2 per cento dei membri dell’associazione è pronto ad azioni collettive, inclusi scioperi, nel caso il governo procedesse con l’aumento delle quote di ammissione alle facoltà di medicina. Se si concretizzerà, lo sciopero nazionale dei medici sarà il quinto dopo quelli intrapresi dalla categoria nel 2000, 2012, 2014 e 2020. Anche quattro anni fa i medici si erano mobilitati contro l’aumento dei posti disponibili nelle facoltà di medicina. Lo sciopero si è concluso con il ritiro del piano da parte del governo a causa della preoccupazione per l’impatto dello sciopero sulle prestazioni mediche durante la pandemia di Covid-19. L’ufficio del Presidente Yoon Suk Yeol ha dichiarato che il piano del governo per l’aumento delle ammissioni nelle facoltà di medicina è “irreversibile” e che lo sciopero pianificato dai medici manca di una motivazione sufficiente. Un alto funzionario anonimo citato dal quotidiano “Korea Herald” ha ricordato che precedenti amministrazioni presidenziali hanno tentato senza successo di affrontare il problema della carenza di personale medico nel Paese, e che si è giunti ora ad un punto in cui ritirare il piano non è consigliabile. Il governo ha fatto riferimento a un rapporto dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) pubblicato nel 2021, secondo cui la Corea conta 2,6 medici attivi per 1.000 persone, molto meno di Austria, Norvegia e Germania, che invece dispongono mediamente di 5,4, 5,2 e 4,5 medici per 1.000 persone. Il ministro della Salute coreano Cho Kyoo-hong ha pubblicato nei giorni scorsi un messaggio su Facebook, sostenendo che gli specializzandi e i tirocinanti di medicina non dovrebbero “dubitare” degli sforzi del governo tesi a migliorare la sostenibilità negli ospedali. Il ministero della Salute ha annunciato la scorsa settimana la decisione di aumentare il numero di studenti di medicina a 5.058 a partire dal prossimo anno accademico per affrontare la cronica carenza di medici nelle aree rurali e nei settori essenziali dell’assistenza sanitaria. “L’obiettivo di questa politica è migliorare il sistema in cui gli specializzandi non riescono a concentrarsi sulla formazione a causa di carichi di lavoro eccessivi, in modo che possano meglio affinare le proprie capacità e qualifiche durante la formazione”, ha detto Cho. “Salvare vite sarà sempre difficile, ma vogliamo almeno far sì che più persone si uniscano allo sforzo per ridurre l’onere”, ha aggiunto Cho.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv