E' morto Gigi Riva, un campione amato da sempre
Gigi Riva è morto, conosciuto come Rombo di tuono. Era ricoverato nel reparto di Cardiologia del Brotzu di Cagliari per un infarto accusato domenica. Riva resta il capocannoniere della Nazionale con 35 reti e numero 11 dello scudetto del Cagliari del 1970. Era presidente onorario del Cagliari, aveva compiuto 79 anni lo scorso 7 novembre. Da sempre personaggio riservato e schivo, viveva in un appartamento nel centro di Cagliari e negli ultimi anni aveva limitato anche le sue consuete passeggiate nelle vie del centro. Riva è considerato il più forte attaccante azzurro più forte del dopo guerra. E' ancora lui il detentore del record di gol segnati in nazionale: 35 in 42 presenze, un incredibile media di 0,83 gol a partita. La voce tradisce l'emozione e il dolore per la perdita di un amico, prima ancora che di un compagno di squadra. Giancarlo De Sisti, al telefono con l'ANSA, ricorda Gigi Riva, "questa sorta di dio greco che per molti di noi, non soltanto per i ragazzini dell'epoca, era un mito". "E' difficile da commentare. Ho avuto la fortuna di giocare insieme a Gigi, di ammirarlo da vicino. Era un giocatore che ti faceva partire avvantaggiato, un ragazzo perbene che parlava poco... tanti fatti e parole poche". "Sono scosso e profondamente addolorato" per la morte di Gigi Riva. "Il calcio italiano è in lutto perché ci ha lasciati un vero e proprio monumento nazionale". Lo afferma il presidente della Figc, Gabriele Gravina. "É molto di più di rombo di tuono, piangiamo l'uomo, il professionista. Rappresentava un cacio di altri tempi. Il nostro compito è tenerlo in vita e che il calcio possa tenere quella dimensione umana. L'auspicio é che si possa concretizzare con l'inizio dei lavori dello stadio di Cagliari che sarà dedicato a Gigi Riva". Lo ha detto il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, al Tg1 ricordando Gigi Riva.
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