Fagnani, 'c'è ancora molto da fare sul gender gap'

Lug 12, 2025 - 06:08
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Fagnani, 'c'è ancora molto da fare sul gender gap'

''C'è ancora molto da fare sul gender gap. Io non sono per le lamentele, perché c'è chi ha lottato per conquistare i diritti che abbiamo a disposizione ma dobbiamo fare in modo di portarli sempre più avanti, soprattutto per quello che riguarda lo stipendio, che deve essere lo stesso. Anche nella mia esperienza, mi è capitato in passato di lavorare nello stesso ruolo di un collega uomo e avere uno stipendio molto diverso. Questo vale per tutti, non è più accettabile". Lo dice Francesca Fagnani a Il Libro possibile il festival sostenuto da Pirelli, in corso a Polignano a Mare, dove la giornalista ha ricevuto il premio Valore Donna - Bcc San Marzano ed è stata protagonista di un incontro sul suo ultimo libro, Mala - Roma criminale. A conversare con lei sul palco lo scrittore Antonio Pascale (al festival con il suo ultimo romanzo, Cose umane, ndr) anche coautore del programma della giornalista su Rai 2, Belve. "Dobbiamo lottare contro questa disparità, perché quando mi è capitato da cronista di lavorare nei centri anti violenza mi sono resa conto che dalla libertà economica passa la libertà individuale. Chi è in grado di poter uscire da una casa dove c'è un uomo violento, può anche permetterselo a livello economico". Rispetto al riconoscimento ricevuto, "ho cercato di raccontare delle donne che hanno avuto successo per meriti e responsabilità propri, donne mai gregarie - commenta -. Quindi sono particolarmente contenta di questo premio e del suo titolo". Parlando dei temi e dei protagonisti attraverso cui ha esplorato la criminalità nella capitale ("Roma è il terreno delle elezioni di tutte le mafie dagli anni 60 in poi"), Fagnani osserva come "in certe zone più fragili delle nostra città conoscano spesso lo Stato solo attraverso la repressione, per i blitz delle forze dell'ordine, che è giusto facciano il loro mestiere. Non c'è nessuna forma di prevenzione, e la principale resta la scuola che è per molti di questi ragazzini il primo luogo veramente democratico, per la sua mescolanza sociale, per la possibilità che dà di aprire la propria vita a un destino diverso". Quelle ad alta criminalità, "sono zone in cui c'è un'evasione scolastica enorme, e non ci sono abbastanza controlli su questo. E' un problema proprio di pari opportunità. Dobbiamo investire sui ragazzi, l'unico capitale umano che abbiamo, perché dopo è tardi". E' anche "una questione di democrazia, tutti devono avere le stesse chance, poi ognuno si giocherà la sua vita come ritiene però tutti devono partire con la possibilità di andare a scuola". Per il libro sono arrivate alla giornalista anche delle minacce: "Non ho la scorta - precisa, parlando dopo l'incontro con l'ANSA -. Potrei accedere a una misura di sorveglianza ma io non la sfrutto perché già c'è un sotto organico nelle Forze dell'ordine. Io mi sento una privilegiata perché posso raccontare certe situazioni facendo nomi e cognomi con un'esposizione mediatica molto forte che già di per sé rappresenta una forma di scorta. Il valore vero, il coraggio vero è quello dei cronisti locali che si occupano di situazioni delicate e magari non sono protetti davvero nemmeno dal loro direttore. Il pensiero va sempre rivolto a chi veramente si espone. Per chi ha un'esposizione mediatica è più facile". Per 'Mala' si parla anche di adattamenti per il cinema e la televisione: "Stiamo completando la scrittura di film e serie insieme a Leonardo Fasoli (Gomorra), producono Fremantle e Nicola Giuliano per Sky. La regia sarà di Michele Alhaique". La giornalista torna infine sull'importanza nel suo percorso, degli anni come cronista di strada, affrontando temi sociali: "E' una base che mi ha aiutato tantissimo anche per Belve. Mi ha consentito di imparare a non avere un approccio giudicante. Quando arrivi in certi contesti, toccando fasce più deboli, incontri anche persone che si espongono di più ai reati. Però è importante capire dove nasce quella devianza. Questo mi ha aiutato a sedermi su quello sgabello con testi, con toni, registri diversi senza giudicare e questo consente sempre all'interlocutore di aprirsi".

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Redazione Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore di Radiocom.tv