Gaza: Hamas conferma l’uccisione del comandante Raed Saad in un attacco israeliano

Il movimento islamista palestinese Hamas ha confermato l’uccisione di Raed Saad, comandante senior del gruppo, in un attacco israeliano condotto ieri nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente panaraba di proprietà qatariota “Al Jazeera”, precisando che si tratta della più rilevante eliminazione di un alto esponente di Hamas dall’entrata in vigore dell’accordo di cessate il fuoco di ottobre. “In seguito alle continue violazioni da parte di Israele, inclusa l’ultima uccisione mirata di un comandante di Hamas avvenuta appena ieri, chiediamo ai mediatori e in particolare all’amministrazione statunitense e al presidente Usa Donald Trump, in quanto principale garante dell’accordo, di costringere Israele a rispettare l’intesa sul cessate il fuoco e ad attuarla”, ha dichiarato in un video messaggio il capo di Hamas a Gaza, Khalil al Hayya. Secondo i media palestinesi, il raid che ha ucciso Saad ha colpito un veicolo in transito lungo la strada costiera Rashid, sul lato della Striscia controllato da Hamas, causando la morte di quattro persone e oltre 20 feriti.

In un messaggio pubblicato su X, le forze di difesa israeliane (Idf) Idf hanno descritto il comandante come “uno degli ultimi militanti veterani di alto rango rimasti nella Striscia” e “collaboratore stretto di Marwan Issa, vice capo del braccio militare di Hamas”. Secondo le forze armate israeliane, Saad era una “figura centrale nella leadership militare” del movimento e, negli ultimi mesi, “ha avuto un ruolo di primo piano nel braccio militare di Hamas, partecipando direttamente alla violazione dell’accordo di cessate il fuoco e supervisionando la produzione continua di armi nella Striscia durante il periodo di tregua”. “La sua eliminazione riduce significativamente la capacità di Hamas di ristabilire le proprie operazioni militari”, hanno aggiunto le Idf. Il movimento islamista palestinese ha definito l’attacco israeliano “un’ulteriore violazione” dell’accordo di cessate il fuoco, sostenendo inoltre che le Idf cercano di “indebolire” e “sabotare” la tregua.