Giovanni Toti si è dimesso da presidente di Regione Liguria
Giovanni Toti si è dimesso da presidente di Regione Liguria. A consegnare la lettera di dimissioni irrevocabili all'ufficio protocollo dell'Ente è stato questa mattina alle 10.40 l'assessore Giacomo Raul Giampedrone su delega dello stesso Toti.
È l’epilogo annunciato di un pressing lungo quasi tre mesi. Un ‘combinato disposto’ tra politica (il pressing delle opposizioni e le piazze ululanti di Schlein e Conte) e autorità giudiziaria. Ha resistito agli arresti domiciliari per quasi tre mesi nella sua casa di Ameglia, poi sotto il colpo della seconda misura cautelare (il 18 luglio, proprio nel giorno delle manifestazioni della sinistra a Genova) il governatore, democraticamente eletto, è stato costretto a lasciare. Accusato di corruzione e altre nefandezze. Carte giudiziarie che lo stesso ministro della Giustizia Carlo Nordio ha giudicato incomprensibili (“Ho letto Heidegger, ma qui non ho capito nulla”) sottolineando che nessuna inchiesta può e deve condizionare “la legittimità di una carica politica o amministrativa che è stata determinata dall’autorità popolare”.
Il legale di Toti ha optato per la richiesta di revoca dei domiciliari basata sulle dimissioni. Senza più la carica di presidente di Regione non ci sarebbe alcuna ragione per restare in casa e potrebbe tornare libero. Ieri c’era aria di smobilitazione in Consiglio regionale riunito sul bilancio. Tutti davano per certe le dimissioni di Toti e le conseguenti elezioni entro 90 giorni.
Significativa la decisione della lista civica “Cambiamo con Toti presidente” di togliere dal nome la parola presidente. Dopo due mandati, non potrà presentarsi ancora come governatore ma, secondo un sondaggio, il governatore ha ancora la fiducia del 51% dei liguri
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