Grecia: Mitsotakis blocca le indagini sulla maxi truffa ai fondi agricoli Ue, coinvolti degli ex ministri
Ministri e alti funzionari del governo greco sono sospettati di aver orchestrato una vasta truffa ai danni dell’Unione europea, ottenendo indebitamente centinaia di milioni di euro in sussidi agricoli tramite dichiarazioni false su pascoli e attività inesistenti. Tuttavia, nonostante l’azione della Procura europea (Eppo), le indagini rischiano di essere bloccate per decisione del primo ministro Kyriakos Mitsotakis, che ha affermato: “La Grecia del 2025 non ha bisogno di scandali, ma di verità”. Il dossier dell’Eppo, di oltre tremila pagine, include intercettazioni e trascrizioni che coinvolgono almeno cinque ex o attuali ministri e dieci parlamentari della maggioranza di centrodestra Nuova Democrazia. Il caso è stato portato alla luce dall’edizione europea del portale “Politico”, che ne ha ottenuto i dettagli. Secondo il documento, un sistema organizzato di funzionari del ministero dell’Agricoltura e dell’agenzia Opekepe – responsabile della distribuzione dei fondi Ue – ha permesso a beneficiari non legittimi di accedere ad aiuti agricoli. Il meccanismo prevedeva l’elusione sistematica dei controlli sui fondi. Bruxelles ha chiesto alla Grecia la restituzione di quasi 400 milioni di euro, oltre un quinto dei fondi previsti per l’anno prossimo. Tra gli indagati figurano gli ex ministri Lefteris Avgenakis e Makis Voridis. Quest’ultimo, secondo il dossier, forzò nel 2020 le dimissioni dell’allora presidente di Opekepe, Grigoris Varras, che aveva segnalato alcuni pascoli fittizi. Avgenakis, dal canto suo, avrebbe rimosso anche Evangelos Simandrakos, un altro presidente dell’agenzia, colpevole di aver bloccato oltre 9 mila pagamenti sospetti. Le conversazioni intercettate descrivono casi in cui pascoli dichiarati come produttivi si trovavano in realtà in zone rocciose o addirittura inaccessibili. In una di queste, un ex presidente di Opekepe afferma che alcuni terreni erano talmente inospitali da non consentire la sopravvivenza neppure agli scarafaggi. L’Eppo rileva che, pur sapendo della frode, alcuni dirigenti hanno cercato di gestire la questione politicamente, evitando azioni legali. Il caso di Giorgos Xylouris, noto anche come “Frappé”, agricoltore cretese legato alla famiglia Mitsotakis, è emblematico. Membro del partito Nuova Democrazia, è stato accusato di aver dichiarato falsi allevamenti e pascoli fuori Creta. In una conversazione, Xylouris avrebbe affermato, in tono apparentemente scherzoso, che sarebbe stato meglio uccidere un’ispettrice dell’agenzia pur di sbloccare i fondi. L’Eppo denuncia gravi episodi di intimidazione contro i testimoni, tra cui l’ispettrice Paraskevi Tycheropoulou, oggetto di procedimenti disciplinari e sospensioni. La richiesta dell’Eppo di distaccare l’indagine presso l’ufficio europeo è stata respinta dall’attuale ministro dell’Agricoltura Kostas Tsiaras. L’inchiesta è ostacolata da una peculiarità del diritto greco: solo il Parlamento può avviare indagini penali sui ministri. Tuttavia, la maggioranza di governo ha bocciato le richieste dell’Eppo e ha istituito un’inchiesta parlamentare dai contorni più ampi, che rischia di far scadere i termini di prescrizione per alcuni reati, tra cui quelli ipotizzati a carico di Voridis. “È una piramide di corruzione che ha una sola persona al vertice: Mitsotakis”, ha denunciato il leader della Nuova Sinistra Alexis Charitsis. Il leader del Pasok Nikos Androulakis ha parlato di “regali di prescrizione e amnistia”. Lo stesso Mitsotakis ha ammesso pubblicamente: “Abbiamo fallito”, riconoscendo che l’Opekepe ha permesso “pratiche clientelari, purtroppo anche all’interno del nostro stesso partito”. Il premier ha promesso la restituzione dei fondi Ue ottenuti illegalmente e ha annunciato la chiusura dell’agenzia entro il 2026, trasferendone le competenze all’Agenzia delle entrate (Aade). Secondo l’Eppo, però, molti dei funzionari coinvolti sono tuttora in carica e continueranno a gestire i fondi agricoli anche per l’anno prossimo. “Lo stesso gruppo di sospettati potrebbe cercare di continuare indisturbato le proprie attività”, avverte il dossier.
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