'In Italia 3 morti sul lavoro al giorno, troppi': l’appello di Gribaudo all’unità

Ott 30, 2024 - 07:01
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'In Italia 3 morti sul lavoro al giorno, troppi': l’appello di Gribaudo all’unità

La politica fa fronte comune contro quella che è una vera e propria emergenza, gli infortuni e le vittime sul e del lavoro. “Sono troppi i morti sul lavoro in questo Paese, mediamente tre al giorno. È una piaga, un’urgenza e un’emergenza che dobbiamo affrontare tutti insieme. Per questo motivo abbiamo voluto promuovere gli Stati generali sulla salute e sulla sicurezza, perché quello che accade quotidianamente deve essere impedito, non solo con delle norme magari più puntuali e più precise, ma anche con una giustizia più efficace e con più controlli”. Lo ha detto Chiara Gribaudo, presidente della Commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro, agli Stati Generali della Salute e Sicurezza sul lavoro, nella cerimonia di apertura dell’evento alla Camera. “Tutto questo deve essere fatto insieme – spiega la parlamentare Pd – serve una cultura della sicurezza, una adeguata formazione per i lavoratori e le lavoratrici e anche per questo faremo il punto in questi tre giorni perché serve, come ci ricorda il presidente della Repubblica, un impegno corale delle istituzioni, dei lavoratori, delle imprese e naturalmente di tutta la filiera dello Stato che si occupa del controllo su salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici in questo Paese”. Gribaudo aggiunge: “Da presidente di commissione, a maggior ragione, voglio che sia unito il Parlamento, le forze politiche, su un tema che è una piaga gravissima per il Paese. Non si può uscire la mattina per andare a lavorare e non tornare la sera dai propri cari, serve un impegno più profuso non solo del parlamento ma anche dei governi e anche da parte dell’Europa. Serve che ci sia una condivisione delle responsabilità e su questo però dobbiamo coinvolgere i familiari delle vittime perchè la loro voce deve essere ascoltata, dobbiamo essere al fianco di chi rimane e dobbiamo unirci a loro nella richiesta di giustizia. Non sono morti bianche e invisibili ma morti visibili con colpevoli precisi“.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv