È ufficialmente iniziata questa mattina, con la cerimonia solenne di benvenuto al Palazzo Reale di Bruxelles, la visita di Stato del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella in Belgio. Il Capo dello Stato è stato accolto da Re Filippo e dalla Regina Matilde del Belgio con la tradizionale rassegna delle truppe e l’esecuzione degli inni nazionali, prima di passare nella “Grande Galerie”, dove si è svolta la protocollare firma del Libro d’Oro. Accompagnato dalla figlia Laura, il Presidente Mattarella ha poi deposto una corona al Monumento al Milite Ignoto, prima di recarsi al Parlamento federale con una visita al Senato ed alla Camera dei Deputati. Nel suo discorso, il Presidente ha ringraziato per l’accoglienza, ricordando d’essere stato per venticinque anni alla Camera dei deputati e sottolineando il ruolo del Parlamento quale “snodo fondamentale delle democrazie”. Se già il passato da “Costituzionalista” del Presidente era apparso nel momento della visita del Senato, con una serie di questioni tecniche poste al Presidente della Camera alta del Belgio, Mattarella ha poi voluto marcare la comunanza tra i sistemi belga ed italiano, ricordando che il bicameralismo “è una delle tante somiglianze che vi sono tra Belgio e Italia.” Il Capo dello Stato ha ringraziato “sua maestà il Re per l’invito a effettuare questa visita di Stato in Belgio in questi giorni - con il programma intenso che vi è e di cui sono riconoscente - per sottolineare ancora una volta non soltanto i legami storici, millenari tra i nostri Paesi e non soltanto la vicinanza, ma la fraternità che c’è tra Belgio e Italia.” Non è mancato il riferimento e l’omaggio alla presenza nel Paese “di tanti italiani, arrivati con più stagioni di afflusso”. Mattarella ha definito il legame “particolarmente intenso”, aggiungendo come “Molti cittadini belgi hanno origini italiane e molti italiani vivono comunque in Belgio. Adesso vi sono italiani che giungono attratti dal livello di avanzamento scientifico del Belgio, quindi sono ricercatori, sono giovani studenti, sono studiosi, sono imprenditori.”
Nelle sue conclusioni, il Presidente della Repubblica ha ringraziato il Presidente del Senato belga, Vincent Blondel, “per la solidarietà per l’assassinio dei tre carabinieri nei giorni scorsi in Italia”, ricordando d’essere andato ai funerali dei tre Carabinieri “non soltanto per essere vicino ai familiari e all’Arma dei Carabinieri, ma per sottolineare quanto sia stato totalmente un episodio di follia inimmaginabile.” Mattarella ha poi definito “importante” il riferimento che il Sen. Blondel ha fatto “al nostro comune impegno contro la criminalità organizzata. Ne abbiamo purtroppo un’esperienza piuttosto ampia al riguardo”, ha dichiarato il Capo dello Stato, enfatizzando come “le sofferenze che la criminalità ha provocato nel nostro Paese” hanno insegnato che occorre sempre essere molto vigili. Non è mancato il riferimento “alla bomba, all’attentato di minacce nei confronti di un giornalista. Questo accomuna tutti coloro che hanno la democrazia a cuore. Il giornalismo e la libertà di stampa, il giornalismo di inchiesta, qualunque forma di giornalismo è un presidio ineliminabile della nostra vita democratica.” In serata Segio e Laura Mattarella saranno a cena al Castello di Laeken, mentre per domani, tra i vari impegni di un programma molto denso, è attesa la visita al Bois du Cazier, luogo simbolo della tragedia mineraria di Marcinelle, dove il Capo dello Stato avrà finalmente l’occasione di incontrare i rappresentanti della comunità italiana in Belgio.