L’esercito di Israele è entrato a Gaza

Sep 17, 2025 - 05:06
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L’esercito di Israele è entrato a Gaza

Gaza “sta bruciando. Le Forze di difesa israeliane colpiscono con pugno di ferro le infrastrutture terroristiche e i soldati combattono con coraggio per creare le condizioni per la liberazione degli ostaggi e la sconfitta di Hamas”. Lo ha scritto su X il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, commentando l’ingresso, avvenuto nella tarda serata di ieri, delle Idf a Gaza City. “Non allenteremo la presa e non faremo marcia indietro, fino al completamento della missione”, ha concluso Katz.

Secondo le fonti, le operazioni hanno preso il via alla periferia della città di Gaza, in aree dove le Forze di difesa israeliane (Idf) “stavano lavorando per distruggere grattacieli”. Un funzionario israeliano ha affermato che l’ingresso via terra sarà “per fasi e graduale”. Nel mentre, l’emittente israeliana “Kan”, citando fonti palestinesi, ha riferito che sono entrati carri armati a Gaza City. Sarebbero 38 i morti dall’alba nell’area colpita dai raid israeliani, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa palestinese “Wafa”.

Secondo il “Times of Israel” sarebbero oltre 350 mila i palestinesi che hanno finora evacuato Gaza City per spostarsi in altre zone della Striscia. Altre migliaia di persone avrebbero lasciato la città durante la notte, in concomitanza con una pesante ondata di raid aerei.

Netanyahu ringrazia Trump per il sostegno alla battaglia contro Hamas

Su Truth, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato di avere letto su un articolo di stampa che Hamas “ha portato gli ostaggi” fuori dai tunnel per “utilizzarli come scudi umani contro l’offensiva di terra israeliana”. “Spero che i leader di Hamas si rendano conto di cosa accadrà se decidono di fare una cosa del genere: non permettete che accada, altrimenti tutto sarà possibile”, ha scritto, aggiungendo che si tratterebbe di una “atrocità mai vista prima”. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ringraziato il presidente Usa “per il suo incrollabile sostegno alla battaglia di Israele contro Hamas e per la liberazione di tutti i nostri ostaggi”.

Per il segretario di Stato statunitense Marco Rubio, “il conflitto a Gaza potrà avere fine solo con la liberazione di tutti gli ostaggi ancora detenuti da Hamas, e quando l’organizzazione islamista palestinese a capo della Striscia cesserà di esistere”. Rubio ha detto a “Fox News” che il conflitto terminerà solo quando “tutti i 48 ostaggi saranno rilasciati, compresi i corpi dei deceduti, e Hamas non esisterà più come gruppo armato”. Il segretario ha spiegato che l’esito ideale sarebbe un accordo diplomatico che porti al disarmo e allo scioglimento di Hamas, ma ha aggiunto che, in assenza di tale intesa, sarà necessario un’operazione militare: “Gli israeliani preferirebbero evitarla, ma spetta a loro combattere, non agli americani”. Rubio infine sottolineato che l’obiettivo di Trump è “chiudere rapidamente la guerra, ma solo con la liberazione di tutti gli ostaggi e la fine della minaccia di Hamas”.

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Redazione Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore di Radiocom.tv