L'ex presidente Donald Trump si è costituito nel carcere di Atlanta

Ago 25, 2023 - 06:50
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L'ex presidente Donald Trump si è costituito nel carcere di Atlanta

L'ex presidente Donald Trump si è costituito nel carcere della Contea di Fulton, ad Atlanta questa notte. Per l'ex presidente è la quarta volta quest'anno che deve recarsi in un carcere, essere schedato con il numero di matricola carceraria P01135809 e poi rilasciato sotto cauzione. E per seguire la prassi riservata a tutti i criminali comuni, anche a Trump è stata scattata anche una foto segnaletica. Si tratta di un momento storico: non era mai successo ad un ex presidente degli Stati Uniti. Trump è accusato di aver tentato di ribaltare la sconfitta alle elezioni generali del 2020 in Georgia. L'indagine del procuratore distrettuale della contea di Fulton, Fani Willis, è iniziata poco dopo la pubblicazione della registrazione di una telefonata del 2 gennaio 2021 tra Trump e il segretario di Stato della Georgia, Brad Raffensperger, in cui l'allora presidente suggeriva che Raffensperger avrebbe potuto "trovare 11.780 voti", sufficienti per superare Joe Biden. Trump ha descritto la telefonata con Raffensperger come "perfetta" e ha definito l'accusa del procuratore distrettuale democratico come politicamente motivata. 

Il 5 settembre dovrà ripresentarsi per l'udienza in cui dovrà dichiararsi colpevole o meno. Nel frattempo il 23 ottobre inizierà il primo processo ad uno dei 18 imputati incriminati insieme a Trump. Il giudice della contea di Fulton, Scott Mcafee, ha infatti accolto la richiesta di un dibattimento rapido avanzata da Kenneth Chesebro, uno degli avvocati accusati di aver orchestrato il piano per i falsi elettori. La procuratrice aveva proposto la stessa data per tutti gli imputati, ma il giudice ha deciso che al momento accelererà solo quello per Chesebro. In tal caso sarà un precedente per tutti gli altri.

Durante la campagna per la nomination repubblicana del 2024 Trump dovrà affrontare altri quattro processi, che in caso di condanna potrebbero costargli molti anni di carcere: Trump è diventato il primo ex presidente degli Stati Uniti nella storia a dover affrontare accuse penali quando, a marzo, è stato incriminato a New York per accuse legate a pagamenti in nero effettuati durante la campagna presidenziale del 2016 per insabbiare le accuse di rapporti sessuali extraconiugali. Si è dichiarato non colpevole di 34 reati di falsificazione di documenti aziendali. Ogni capo d'accusa è punibile fino a quattro anni di carcere. I capi d'accusa riguardano una serie di assegni emessi a favore del suo avvocato Michael Cohen per rimborsarlo dei suoi pagamenti all'attrice porno Stormy Daniels, che ha dichiarato di aver avuto un rapporto sessuale con Trump nel 2006, non molto tempo dopo che Melania Trump aveva dato alla luce il loro figlio Barron. Questi pagamenti sono stati registrati nei documenti interni della società di Trump come se fossero onorari. Per la procura si tratta di un falso. L'ex presidente dovrà comparire in tribunale il 4 gennaio, prima che le primarie repubblicane entrino nel vivo.

CAUSE CIVILI A NEW YORK
Il procuratore generale dello Stato di New York Letitia James ha citato in giudizio Trump e la Trump Organization, sostenendo che hanno ingannato le banche e le autorità fiscali sul valore di beni, come campi da golf e grattacieli, per ottenere prestiti e benefici fiscali. L'azione legale potrebbe portare a sanzioni civili contro la società se la James, democratica, dovesse prevalere in giudizio. La procura generale dello Stato chiede una multa di 250 milioni di dollari e il divieto per Trump di fare affari a New York. La procura di Manhattan ha indagato sugli stessi fatti, ma non ha invece ritenuto di rinviare Trump a giudizio. Un processo civile è previsto in tribunale per ottobre. 

In una causa civile separata presso il tribunale federale di New York, a maggio, Trump è stato ritenuto responsabile di aver abusato sessualmente e diffamato E. Jean Carroll a metà degli anni Novanta. La giuria ha respinto l'affermazione della Carroll secondo cui Trump l'avrebbe violentata in un camerino, ma l'ex presidente è stato condannato a pagare 5 milioni di dollari alla Carroll. Ha fatto ricorso in appello ma a luglio, un giudice federale ha confermato il verdetto della giuria contro Trump, respingendo le sue affermazioni secondo cui il risarcimento era eccessivo. Il procuratore speciale Jack Smith ha condotto due indagini federali su Trump, entrambe sfociate in rinvii a giudizio contro l'ex presidente. A giugno Trump è stato incriminato per aver gestito in modo scorretto documenti top secret nella sua tenuta in Florida. L'accusa sosteneva che Trump avesse tentato di nascondere documenti richiesti dagli investigatori e che avesse mostrato pubblicamente un 'piano d'attacco' del Pentagono e una mappa, entrambi documenti classificati. A luglio, altri capi d'imputazione accusano Trump di aver chiesto la cancellazione dei filmati di sorveglianza della sua tenuta di Mar-a-Lago dopo che gli investigatori dell'FBI e del Dipartimento di Giustizia si erano recati in visita nel giugno 2022 per sequestrare i documenti riservati che l'ex presidente aveva portato con sé dopo aver lasciato la Casa Bianca. In tutto, Trump rischia 40 condanne nel caso dei documenti riservati. L'accusa più grave prevede una pena fino a 20 anni di carcere. Il giudice distrettuale Aileen Cannon ha fissato la data del processo al 20 maggio 2024. Se questa data sarà rispettata, il processo avverrà dopo le primarie repubblicane, ma prima che il vincitore questo venga ufficialmente nominato candidato alla Presidenza alla Convention nazionale repubblicana.Il secondo caso di Smith contro Trump è stato presentato ad agosto, quando l'ex presidente è stato incriminato con l'accusa di aver tentato di ribaltare i risultati delle elezioni del 2020 nel periodo precedente alla violenta sommossa dei suoi sostenitori in Campidoglio. I quattro capi d'imputazione comprendono le accuse di cospirazione per frodare il governo degli Stati Uniti e di cospirazione per ostacolare un procedimento ufficiale: la certificazione congressuale della vittoria di Biden. Trump è accusato di aver ripetutamente sostenuto di aver vinto le elezioni, pur sapendo che ciò era falso, e di aver cercato di persuadere funzionari statali, il vicepresidente Mike Pence e infine il Congresso a rovesciare i risultati legittimi. La procura sostiene che dopo una campagna di menzogne sui risultati delle elezioni durata settimane, Trump avrebbe cercato di sfruttare le violenze al Campidoglio indicandole come motivo per ritardare ulteriormente il conteggio dei voti che ha sancito la sua sconfitta. Nel rinvio a giudizio, la procura ha fatto riferimento a una mezza dozzina di co-cospiratori, tra cui vari avvocati, che avrebbero collaborato con Trump per annullare i risultati delle elezioni e avanzato schemi giuridicamente dubbi per arruolare liste di falsi elettori negli Stati vinti da Biden.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv