Medicina 4.0, riabilitazione post-ictus grazie a realtà virtuale e controllo mioelettrico
Realtà virtuale e controllo mioelettrico per la riabilitazione dell’ictus cerebrale. Un team di ricercatori della Fondazione Santa Lucia Irccs di Roma, in collaborazione con l’università di Roma Tor Vergata, ha sviluppato e testato un nuovo sistema tecnologico che combina controllo mioelettrico e realtà virtuale per favorire il recupero motorio dell’arto superiore in persone colpite da ictus cerebrale. La strumentazione – per ora utilizzata in un contesto di ricerca, ma che ha portato a buoni risultati pubblicati sulla rivista ‘Frontiers in Bioengineering and Biotechnology’ – introduce un algoritmo di controllo assistivo e adattivo progettato per favorire il riapprendimento di schemi muscolari funzionali attraverso un’interazione attiva e personalizzata del paziente con un ambiente virtuale immersivo. Il sistema è stato testato in una fase pilota su 3 pazienti cronici post ictus, mostrando miglioramenti nella precisione del movimento, nella coordinazione muscolare e nella somiglianza dei pattern di attivazione rispetto a quelli di soggetti sani. “Il nostro obiettivo è creare un ambiente di allenamento che stimoli il cervello a riapprendere il controllo motorio in modo attivo, combinando l’impegno volontario del paziente con un supporto intelligente e personalizzato – spiega Matteo Nocilli, bioingegnere e ricercatore del Laboratorio di Fisiologia neuromotoria della Fondazione Santa Lucia Irccs, che ha realizzato il sistema – I segnali elettrici dei muscoli del braccio colpito sono interpretati e tradotti dal sistema in movimenti virtuali realistici. Un algoritmo intelligente corregge questi movimenti in tempo reale, aiutando il paziente a riconoscere e rinforzare schemi di attivazione più funzionali”. Il principio alla base del sistema – descrive una nota – è quello di guidare gradualmente il paziente verso un controllo muscolare più fisiologico, senza sostituirne l’impegno attivo. L’algoritmo elabora in tempo reale i segnali elettrici generati dai muscoli del braccio colpito e li traduce nel movimento di un cursore all’interno dell’ambiente di realtà virtuale. L’assistenza viene fornita proiettando l’attività muscolare alterata del paziente su un modello di riferimento sano, che rappresenta un pattern di attivazione muscolare fisiologico. “In questo modo – illustra la ricercatrice responsabile del progetto, Denise Jennifer Berger – il paziente riceve un aiuto che lo guida a produrre movimenti più coordinati e naturali, pur continuando a impegnarsi attivamente nel controllo. Il livello di assistenza si adatta costantemente alla prestazione del paziente: aumenta quando il compito è difficile e diminuisce man mano che il controllo migliora, mantenendo il giusto equilibrio tra supporto e sfida”. Questo approccio favorisce motivazione, apprendimento motorio e neuroplasticità, elementi chiave per il recupero funzionale dopo l’ictus.
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