Milano perde un pezzo di storia, chiude l'Odeon

Lug 31, 2023 - 07:01
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Milano perde un pezzo di storia, chiude l'Odeon

Oggi un altro pezzo della vecchia Milano è destinato a scomparire. Chiude definitivamente il cinema Odeon di via Santa Radegonda, un vero e proprio luogo di culto per i cinefili con il suo ingresso monumentale, i lampadari art decò e i marmi policromi, oltre alle sue dieci sale con 2.250 posti a sedere. Al suo posto nel 2024 ci sarà un “Nuovo Odeon”, un centro commerciale dove i visitatori troveranno negozi, ristoranti, uffici e anche cinema: sono infatti previste 5 sale, che troveranno posto nel piano seminterrato. Uno spazio che promette di essere più moderno e funzionale in uno dei luoghi più conosciuti della città, accanto al Duomo, ma che inevitabilmente fa riflettere su un altro capitolo della storia cittadina, destinato a chiudersi in nome della modernità. La storia dell’Odeon - come ricorda il Corriere della Sera - parte da lontano e vede, tra Ottocento e inizio Novecento, l’inaugurazione prima di un piccolo teatro e poi della prima centrale termoelettrica italiana, di proprietà della Edison. La centrale non dura per più di 40 anni circa: nel 1926, infatti, l’edificio viene demolito ancora e nasce un cinema-teatro, che nel 1929 diventerà l’Odeon così come lo conosciamo con la sua prima proiezione: La spedizione del Barone Franchetti in Dancaglia, uscito sul grande schermo il 26 novembre 1929. Colpito durante i bombardamenti dell’agosto 1943, l’Odeon riapre già all’inizio di settembre, ospitando temporaneamente anche i concerti dell’orchestra del Teatro alla Scala, rimasto danneggiato in modo più serio. Nel 1986 passa al gruppo americano Cannon e diventa il primo multisala, a scapito del teatro sotterraneo, con le locandine luminose che cominciano a comparire all’esterno. Nel 2009 passa al gruppo The Space. 

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv