Morti sul lavoro, i rischi crescono nel 2024

Sep 2, 2024 - 06:29
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Morti sul lavoro, i rischi crescono nel 2024

 “Per descrivere concretamente l’emergenza morti sul lavoro nel nostro Paese è fondamentale analizzare l’incidenza delle morti sul lavoro rispetto alla popolazione lavorativa. Perché questo dato, più dei numeri assoluti delle vittime, riesce a evidenziare il dramma e a definire le condizioni di sicurezza sul lavoro in tutta la Penisola, ma anche regione per regione e provincia per provincia”. Ed è proprio con questa premessa che il Presidente dell’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega, l’ingegnere Mauro Rossato, apre la propria esplorazione al primo studio effettuato in Italia sull’ultimo quadriennio. E lo fa prima di tutto con una proiezione. “A livello nazionale l’incidenza è passata da 14,7 morti per milione di occupati del 2023 a 15,4 del 2024. E questo colpisce – spiega Mauro Rossato – soprattutto dopo che dal 2021 al 2022 tale indice marcava un significativo decremento (da 19,7 a 14,8), complice anche la risoluzione dell’emergenza Covid, che aveva portato ad un aumento delle morti sul lavoro. Ciò che resta, dunque, dopo la pandemia è il puro dato sull’insicurezza nel nostro Paese”. Sul podio dell’insicurezza troviamo il Trentino-Alto Adige, finito in zona rossa per quattro anni su quattro. Ed è seguito dall’Umbria, per tre anni su quattro in zona rossa. Mentre l’unica regione rimasta sempre in zona bianca per l’intero quadriennio, con incidenze di mortalità molto basse, è la Sardegna “Il risultato più evidente dell’analisi, come accade sempre nelle nostre rilevazioni, è quello che mette in luce il rischio di morte maggiormente elevato nelle regioni con una popolazione lavorativa meno numerosa – spiega Mauro Rosato, Presidente dell'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre – ed è questo, forse, un dato troppe volte sottovalutato. Infatti, si tende spesso a definire l’emergenza attraverso i numeri assoluti, dimenticando come l’incidenza della mortalità sia il valore più realistico attraverso il quale realizzare la geografia degli infortuni mortali ed arrivare a scelte risolutive più incisive sia a livello imprenditoriale che istituzionale”. Intanto, alla fine dei primi sei mesi del 2024 le regioni in zona rossa, con un’incidenza superiore a +25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 15,4 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori), sono: Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Sicilia, Campania, Emilia-Romagna e Umbria. In zona arancione: Abruzzo, Puglia, Calabria, Lazio e Basilicata. In zona gialla: Lombardia, Toscana, Piemonte e Liguria. In zona bianca: Friuli-Venezia Giulia, Sardegna, Molise, Marche e Veneto. 

9 colonne.it

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv