Myanmar: la giunta militare annuncia le elezioni tra dicembre e gennaio nonostante il conflitto in corso
Il capo della giunta militare del Myanmar, Min Aung Hlaing, ha annunciato che il Paese terrà elezioni tra dicembre 2025 e gennaio 2026, secondo quanto riferito oggi dai media statali. La notizia arriva mentre la giunta continua a promuovere il voto come presunto strumento per il ritorno alla pace, malgrado la guerra civile in corso e le forti critiche della comunità internazionale. Il quotidiano ufficiale “The Global New Light of Myanmar” ha riferito che il generale ha parlato ieri durante una conferenza nella capitale Naypyidaw, dichiarando: “Le elezioni si terranno a dicembre di quest’anno e a gennaio del prossimo”. Non è chiaro se il voto avverrà in più fasi, una possibilità che suggerirebbe l’incapacità della giunta di garantire la sicurezza in tutto il territorio in un’unica giornata elettorale, né se il calendario comprenda un periodo di campagna elettorale. Il Myanmar è sprofondato in un conflitto interno dopo il colpo di Stato militare del 2021, che ha rovesciato il governo civile guidato dalla consigliera di Stato Aung San Suu Kyi. Con molti esponenti del precedente esecutivo detenuti, gruppi dell’opposizione pronti al boicottaggio e ampie zone del Paese sotto il controllo di forze ribelli anti-giunta, osservatori internazionali giudicano il processo elettorale come privo di credibilità.
Il relatore speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani in Myanmar, Tom Andrews, ha dichiarato ieri a Ginevra che la giunta sta cercando di “costruire un’illusione di esercizio elettorale per legittimare un governo civile fantoccio”. “Non si possono tenere elezioni quando si imprigionano, torturano ed eliminano gli oppositori, quando è illegale informare come giornalisti e quando è proibito criticare la giunta”, ha affermato. Negli ultimi mesi, le forze armate del regime hanno subito pesanti sconfitte territoriali a opera di gruppi di guerriglia pro-democrazia e potenti organizzazioni armate etniche. Secondo analisti, il sostegno militare di Cina e Russia ha permesso alla giunta di evitare il collasso, ma vaste aree del Myanmar restano fuori dal controllo governativo e di fatto inaccessibili a qualunque esercizio democratico organizzato dalla giunta. Il censimento condotto lo scorso anno in vista del voto ha ammesso l’impossibilità di raccogliere dati da circa 19 milioni di persone, su una popolazione stimata di 51 milioni, a causa di “gravi problemi di sicurezza”. “Stiamo attualmente completando i preparativi necessari per svolgere le elezioni nel modo più ampio e inclusivo possibile”, ha affermato Min Aung Hlaing nel suo intervento, sottolineando che “è fondamentale che le elezioni siano libere e corrette”.
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