Nato: 130 aerei italiani in Grecia per 'Ramstein Flag', tra loro gli F35 di Ghedi e Amendola
Tra i mezzi da combattimento della Nato impegnati nell’esercitazione “Ramstein Flag 24″, che si è svolta in Grecia dal 30 settembre all’11 ottobre, ci sono anche quelli dell’Italia. Il personale italiano, ospitato dall’Aeronautica militare ellenica nelle basi di Andravida e Araxos, nel Peloponneso, si è addestrato insieme ai militari di altri 12 Paesi della Nato per rafforzare la cooperazione, l’interoperabilità e l’integrazione tra i Paesi dell’Alleanza Atlantica. Tra i mezzi militari italiani che sono stati impegnati nelle esercitazioni ci sono anche i caccia di quinta generazione F-35 Lightning II, in forza nel Sesto Stormo di Ghedi, in Lombardia, e nel 32mo Stormo di Amendola, in Puglia. Allenamenti tattici congiunti – in aria, terra e mare – per imparare a utilizzare le tecnologie militari più avanzate. Oltre agli F-35, sono stati coinvolti nelle esercitazioni anche gli F-16V, i Rafale e gli Eurofighter. “Nel corso degli anni sicuramente l’integrazione con gli asset di quarta e quinta generazione è andata via via aumentando e man mano che l’addestramento va avanti si nota una maggiore sinergia”, spiega il maggiore Giovanni, pilota dell’Aeronautica militare italiana che ha partecipato all’addestramento in Grecia. “Questa esercitazione – prosegue – ci consente di mettere a fattore comune le capacità dei vari assetti coinvolti per far sì che, in fase di progettazione, venga pensato il modo migliore per utilizzare le loro peculiarità e svolgere una missione nel modo più efficace possibile”. Oltre ai nuovissimi caccia F-35, le forze aeree italiane hanno impegnato anche un velivolo a pilotaggio remoto Mq-9 Predator, un velivolo da sorveglianza aerea G550 e un velivolo da trasporto e rifornimento in volo KC-767A che hanno operato volando dalle basi madre italiane. Fra gli uomini e le donne del personale, invece, piloti e tecnici specializzati hanno supportato gli Eurofighter Typhoon schierati in Grecia. “Grazie all’addestramento congiunto miglioriamo gli standard di interoperabilità con gli altri Paesi membri Nato che decidono di partecipare, con l’obiettivo di avere una procedura coordinata e un risultato uguale per tutti”, ha aggiunto il maresciallo di Seconda classe Michele. “L’addestramento – conclude – è tenuto costante in termini di standard, elevatissimi, e con corsi di aggiornamento dell’aeronautica in modo tale da essere pronti a qualsiasi minaccia”.
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