Paesi sicuri, la Cassazione: 'Decidono i ministri, giudice valuta eccezioni'
Sulla definizione e la valutazione di “Paesi sicuri“, la Cassazione, in un’ordinanza interlocutoria spiega che “spetta ai ministri”. “Il giudice, garante, nell’esame del singolo caso, dell’effettività del diritto fondamentale alla libertà personale, non si sostituisce, in tal caso, nella valutazione che spetta, in generale, soltanto al Ministro degli affari esteri e agli altri Ministri che intervengono in sede di concerto, ma è chiamato a riscontrare, nell’ambito del suo potere istituzionale, la sussistenza dei presupposti di legittimità della designazione di un certo paese di origine come sicuro, rappresentando tale designazione uno dei presupposti giustificativi della misura del trattenimento” si legge nell’ordinanza interlocutoria, pubblicata oggi, redatta dai giudici della Prima Sezione della Cassazione in merito al provvedimento di non convalida del trattenimento di uno straniero proveniente dall’Egitto, adottato dal Tribunale di Roma.
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