Repubblica Ceca: Babis punta alla revisione del Green Deal, no a divieti sui motori a combustione
Il leader del partito Azione dei cittadini insoddisfatti (Ano) Andrej Babis, incaricato di formare il nuovo governo ceco, intende fare del contrasto alle politiche climatiche dell’Unione europea la sua prima battaglia a Bruxelles. Secondo una bozza riservata del programma di governo, citata dall’edizione europea del portale “Politico”, l’esecutivo guidato da Babis “respingerà il sistema di scambio di emissioni Ets2” e sosterrà “una revisione fondamentale del Green Deal, insostenibile nella sua forma attuale”. Il documento definisce inoltre “inaccettabile” il divieto dell’Ue di vendere e produrre auto con motori a combustione dal 2035, affermando che “l’Unione europea ha dei limiti: non può imporre decisioni che interferiscano con la sovranità interna degli Stati membri”. Babis, già primo ministro tra il 2017 e il 2021, è atteso al Consiglio europeo del 18-19 dicembre, dove potrebbe presentarsi come nuovo alleato del premier polacco Donald Tusk su una linea comune di revisione delle politiche climatiche, secondo l’esperto Milan Nic del German Council on Foreign Relations.
La bozza di programma prevede anche l’abolizione del ministero per gli Affari europei, con la politica Ue gestita direttamente dall’ufficio del primo ministro, e la “ricostruzione dei rapporti all’interno del gruppo di Visegred” (Polonia, Slovacchia, Cechia e Ungheria). Pur mantenendo un tono euroscettico, Babis esclude qualsiasi referendum sull’appartenenza all’Ue o alla Nato e afferma che Praga “sosterrà passi diplomatici per porre fine alla guerra in Ucraina”.
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