Trovati batteri negli inchiostri per tatuaggi e trucco permanente

Lug 5, 2024 - 07:16
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Trovati batteri negli inchiostri per tatuaggi e trucco permanente

Individuati batteri anaerobi e aerobi negli inchiostri commerciali per tatuaggi e trucco permanente. I risultati, riportati su Applied and Environmental Microbiology, una rivista dell'American Society for Microbiology, dimostrano che gli inchiostri potrebbero essere una fonte di infezioni umane. ADV Il nuovo studio è il primo a indagare la presenza di batteri anaerobi negli inchiostri per tatuaggi commerciali. "I nostri risultati rivelano che gli inchiostri per tatuaggi non aperti e sigillati possono ospitare batteri anaerobici, noti per prosperare in ambienti a bassa ossigenazione come lo strato dermico della pelle, insieme a batteri aerobici", ha dichiarato Seong-Jae (Peter) Kim, microbiologo presso la Division of Microbiology, National Center for Toxicological Research, U.S. Food and Drug Administration, Jefferson, Ark e autore corrispondente. "Questo suggerisce che gli inchiostri per tatuaggi contaminati potrebbero essere una fonte di infezione da entrambi i tipi di batteri" ha continuato Kim. ADV "Le evidenze della ricerca sottolineano l'importanza di monitorare questi prodotti sia per i batteri aerobici che per quelli anaerobici, compresi i microrganismi eventualmente patogeni", ha aggiunto Kim. L'obiettivo principale del nuovo studio era valutare la prevalenza di contaminanti microbici sia aerobici che anaerobici negli inchiostri per tatuaggi disponibili sul mercato statunitense. Per rilevare i batteri aerobici, i ricercatori hanno mescolato da 1 a 2 grammi di soluzione di inchiostro per tatuaggi con mezzi di coltura appropriati e li hanno incubati in un incubatore standard; nell'individuazione dei batteri anaerobici, hanno mescolato la soluzione di inchiostro con mezzi di coltura appropriati e li hanno incubati in una camera anaerobica, un dispositivo specificamente progettato per coltivare gli anaerobi. Questa camera viene mantenuta priva di ossigeno mediante un lavaggio costante con una miscela di gas come azoto, anidride carbonica e idrogeno. I ricercatori hanno condotto questa procedura su un totale di 75 inchiostri per tatuaggi di 14 produttori diversi. La squadra di scienziati ha scoperto che circa il 35% degli inchiostri per tatuaggi o per trucco permanente venduti negli Stati Uniti era contaminato da batteri. "Entrambi i tipi di batteri, quelli che necessitano di ossigeno, o aerobi, e quelli che non ne hanno bisogno, anaerobi, possono contaminare gli inchiostri", ha dichiarato Kim. "Non c'era un chiaro collegamento tra l'etichetta di un prodotto che dichiara la sterilita' e l'effettiva assenza di contaminazione batterica", ha proseguito Kim. "La crescente popolarità del tatuaggio negli ultimi anni ha coinciso con un aumento delle complicazioni e delle reazioni avverse legate al tatuaggio", ha osservato Kim. "Va notato che le infezioni microbiche costituiscono solo un aspetto di queste complicazioni, oltre alle infezioni microbiche, le complicazioni immunologiche, come le reazioni infiammatorie e l’ipersensibilità allergica, nonché le risposte tossiche, rappresentano una parte significativa di questi problemi", ha spiegato Kim. "Alla luce dei risultati del nostro studio, vogliamo sottolineare l'importanza di monitorare costantemente questi prodotti per garantire la sicurezza microbica degli inchiostri per tatuaggi", ha sottolineato Kim, che assieme ai suoi colleghi portera' avanti la loro ricerca in due direzioni fondamentali. In prima battuta, svilupperanno metodi di rilevamento microbico piu' efficienti per gli inchiostri per tatuaggi, rendendo il processo più rapido, più accurato e meno laborioso. Poi, condurranno una ricerca sistematica per approfondire la comprensione della contaminazione microbica negli inchiostri per tatuaggi e trucco permanente, che include lo studio della presenza, della co-occorrenza e della diversita' dei contaminanti microbici, che e' essenziale per prevenire la contaminazione di questi prodotti.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv