Wedding Tourism Lgbtq+ vale 51 milioni ma può crescere

Giu 17, 2024 - 05:04
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Wedding Tourism Lgbtq+ vale 51 milioni ma può crescere

Se l'Italia comincia a credere e a investire sul settore del Wedding Tourism, ovvero sugli stranieri che decidono di venire a sposarsi in Italia, ancora non fa abbastanza per le coppie Lgbtq+. Si tratta invece di un'ulteriore, grande opportunità per il sistema nazionale, soprattutto considerando quanto sia esteso il mercato potenziale a livello mondiale. Emerge dall'Osservatorio Italiano del Destination Wedding Tourism di Jfc secondo cui nel 2023 i matrimoni di coppie Lgbtq+ straniere che hanno deciso di confermare la loro unione in Italia sono stati 514 e hanno generato oltre 41 milioni di euro di fatturato. La coppia, oltre a fare un sopralluogo in Italia in precedenza, si è fermata - in media - per 6,4 giorni mentre gli loro ospiti per circa 4,5 giorni. La maggior parte (356) di questi matrimoni si sono svolti con rito simbolico (il 69%), mentre i restanti 158 (31%) sono stati suggellati tramite rito civile. Questi riti rappresentano il 4,3% del totale delle unioni tra stranieri che si sono svolte in Italia nel corso del 2023: si tratta di un numero che abbastanza limitato ma che, in realtà, potrebbe essere accresciuto di molto. L'anno in corso, inoltre, si presenta come un altro anno interessante per questo segmento di mercato, con ulteriori indici di crescita. Si prevedono 663 unioni di coppie Lgbtq+ straniere (+29%), grazie anche a operatori professionali che nel 2024 organizzeranno eventi nel nostro Paese per la prima volta. Il fatturato previsto raggiungerà un valore pari a 51,2 milioni di euro. La regione considerata più attraente per lo svolgimento di questi eventi è la Toscana, che da sola conquista il 16% delle preferenze. Seguono, a breve distanza, la Sicilia (13,8%) e la Puglia (13,2%); bene anche la Campania con l'11,7%. A seguire il Veneto, l'Umbria, l'Abruzzo, la Lombardia, la Sardegna e l'Emilia Romagna.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv