ActionAid: 'Gaza è allo stremo. L’organizzazione denuncia la fame usata come arma da Israele'

Lug 24, 2025 - 05:03
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ActionAid: 'Gaza è allo stremo. L’organizzazione denuncia la fame usata come arma da Israele'

Con la fame a Gaza ormai a livelli catastrofici, ActionAid chiede un accesso umanitario immediato e senza restrizioni, che consenta la distribuzione su larga scala degli aiuti attraverso le Nazioni Unite -inclusa l’UNRWA- e le agenzie umanitarie con comprovata esperienza e capacità di risposta. I leader mondiali devono agire subito. In tutta Gaza, lo staff di ActionAid e i partner locali continuano a sostenere le comunità, anche mentre sono allo stremo e affrontano loro stessi una condizione drammatica. Una madre racconta ad ActionAid: “Pur cercando in tutto il vocabolario della lingua araba, non esiste una parola che riesca a descrivere l’orrore che stiamo vivendo. Parlo con il peso della fame sul petto. È una tragedia reale. Come donna che lavora, la fame mi sfianca più del lavoro stesso. Ogni giorno torno a casa a mani vuote, senza nulla da dare da mangiare ai miei figli. Il pane è irraggiungibile e le lacrime non bastano più a calmare i bambini. La fame non è temporanea: vive con noi.” Questa è una carestia deliberatamente e sistematicamente prolungata. Alaa AbuSamra, responsabile della risposta emergenziale di ActionAid a Gaza, afferma: “Le persone crollano per strada per la fame. Le madri danno ai loro bambini acqua con zucchero al posto del latte. I bambini sono scheletrici. Il cibo è introvabile o ha prezzi inaccessibili. La comunità internazionale è complice. Dove sono i camion degli aiuti? Dove sono le sanzioni promesse? Invece di portare sollievo, hanno firmato una condanna a morte. Gaza è un incubo e tutto questo deve finire.” Nonostante il peggiorare della crisi, le autorità israeliane continuano a bloccare, limitare e militarizzare sistematicamente la distribuzione degli aiuti umanitari, in violazione del diritto internazionale. L’attuale sistema mina i principi fondamentali dell’azione umanitaria -imparzialità, neutralità, indipendenza – e contribuisce direttamente alla carestia. Faten Abu Shamalah, coordinatrice di progetto per Wefaq, partner di ActionAid, denuncia: “I terreni agricoli sono inaccessibili, i mercati distrutti, gli aiuti bloccati. Le persone sopravvivono con cibo in scatola, quando si trova. Le verdure fresche sono rarissime e comunque inavvicinabili per la maggior parte di noi. Le persone bevono acqua contaminata e le malattie si diffondono. In preda alla disperazione, si cucina con legna, plastica, persino rifiuti, a causa della totale assenza di carburante ed elettricità.” La scorsa notte i bombardamenti sono stati pesanti a Gaza. Ma è la fame, oggi, la vera arma. ActionAid chiede un cessate il fuoco immediato e l’accesso umanitario pieno e senza ostacoli.

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Redazione Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore di Radiocom.tv