Affitti brevi: Airbnb cerca la pace con l’Italia

Nov 26, 2024 - 02:34
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Affitti brevi: Airbnb cerca la pace con l’Italia

Teatro di questo promo tentativo di riconciliazione è stata l’assemblea dell’Anci di Torino, dove la piattaforma è intervenuta presentando uno studio realizzato da Nomisma sugli affitti brevi e una serie di proposte da mettere in campo in collaborazione e a supporto dei comuni italiani. “Mentre le misure eccessivamente punitive adottate da città come New York o Barcellona non hanno affatto risolto i problemi abitativi locali, riconosciamo le sfide legate al sovraffollamento turistico nei quartieri storici di città come Firenze, Venezia e Roma, e sosteniamo la richiesta di un quadro normativo nazionale per gli affitti brevi basato su dati, che permetta ai sindaci di preservare i quartieri sensibili, tutelando al contempo il diritto delle famiglie di affittare occasionalmente la propria abitazione - ha dichiarato Valentina Reino, policy lead di Airbnb Italia -. Crediamo che un’ospitalità ‘made in Italy’ offerta in prima persona non solo arricchisca l'esperienza degli ospiti, ma costituisca un servizio anche per la comunità“. Airbnb è impegnata a sostenere l’applicazione del nuovo codice di registrazione nazionale delle strutture ricettive e delle locazioni brevi (Cin): la piattaforma ha già informato tutti gli host italiani circa l’obbligo di registrazione presso il Ministero del Turismo e dell’intenzione di rimuovere nel 2025 gli annunci sprovvisti di codice. Per quanto riguarda la condivisione dei dati, oltre al City Portal, Airbnb offre la possibilità di sviluppare uno strumento di visualizzazione dei dati per le città, utile per definire in futuro regole locali sugli affitti brevi che siano proporzionate e mirate. Airbnb si dice pronta a bilanciare i benefici dell’hosting con le esigenze uniche delle città storiche. Per questo motivo l’azienda intende supportare le città – come Firenze, Roma e Venezia – nei loro sforzi per promuovere l’ospitalità di persona. Questo include interventi per contrastare l’uso illegale di cassette portachiavi (keybox) in spazi pubblici. E ancora, Airbnb sottolinea di aver già lanciato interventi per prevenire disturbo e chiasso negli appartamenti occupati dagli ospiti, così come si dice disponibile a continuare offrire supporto ai comuni per la raccolta dell’imposta a livello locale. Un’azione interessante è quella di collaborare per redistribuire i flussi fuori dai circuiti più affollati, promuovendo nel contempo l’artigianato made in Italy, nonché quella di aiutare gli host a rendere le loro proprietà più efficienti e meno inquinanti.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv