Al Teatro Massimo Bellini di Catania gli anniversari di laurea degli Ingegneri etnei
Realizzare opere e contribuire allo sviluppo lasciando un solco indelebile nel territorio: questa la mission della categoria degli Ingegneri, sottolineata in occasione della consegna delle targhe per gli anniversari dei 25, 40, 50 e 60 anni di laurea. Una professione che «si sceglie per passione e non per l’aspetto economico», sottolinea il presidente dell’Ordine etneo Mauro Scaccianoce durante il suo discorso, «mettendo a disposizione della collettività le proprie competenze». La cerimonia – tenutasi al Teatro Massimo Bellini di Catania – è stata occasione per sottolineare alcuni punti chiave che interessano la categoria, non solo a livello locale, ma anche nazionale. Su tutti l’esigenza della messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati: «A Catania appena il 25% delle scuole risponde ai criteri di sicurezza sismica, una percentuale che si abbassa ulteriormente e a livello regionale – evidenzia Scaccianoce – Dati alla mano, ricostruire costa più che prevenire e questo ci spinge a impegnarci, insieme al Governo regionale e nazionale, per invertire lo schema che nel passato adottava la politica di privilegiare l’intervento ricostruttivo, affiancando anche campagne di sensibilizzazione dei cittadini». Parole che hanno aperto la finestra sulla necessità di prevedere incentivi fiscali proporzionati agli interventi di messa in sicurezza eseguiti da parte dei privati. Prevenzione e sicurezza sono due parole chiave anche in ambito lavorativo, «dove sono stati stipulati importanti protocolli d’intesa, tra cui quello con l’ASP e con l’Ispettorato del lavoro – aggiunge il segretario dell’Ordine Alfio Torrisi – un problema che va affrontato in sinergia con tutte le istituzioni interessate, come INAIL, prefettura e INPS, oltre che con ANCE, Scuola EDILE, Cassa Edile e sindacati, tutti attori con cui da tempo abbiamo avviato dei tavoli di confronto». Conferma dell’interazione tra Ordine e politica la presenza del presidente dell’Assemblea regionale Siciliana Gaetano Galvagno: «Credo sia opportuno avviare un dialogo per risolvere i grandi problemi che attanagliano la Sicilia e intervenire su alcune leggi che in altre regioni d’Italia risultano valide e funzionali, su tutte quelle riguardanti la ricostruzione». A livello locale, stretti i rapporti con l’Amministrazione, con la quale c’è un costante dialogo con il sindaco Enrico Trantino – che ha sostenuto l’organizzazione a Catania del 67° Congresso Nazionale di categoria – e che trovano nella figura del vicepresidente Paolo La Greca – esperto di Urbanistica – una conferma del nuovo indirizzo politico. Grande attesa, come affermato da Scaccicanoce, la redazione del Piano Urbanistico Generale, strumento indispensabile per fornire le linee strategiche di sviluppo e certezze giuridiche agli attori coinvolti, per rendere la città più tecnologica e vivibile. Un primo passo per accrescerne l’appetibilità, non solo agli occhi degli investitori, ma anche di chi la vive, soprattutto i giovani. «Gli ingegneri – commenta Trantino – sono le fondamenta della città che verrà e che vedrà protagoniste le nuove figure tecniche. Bisogna credere nel nostro territorio, che va difeso e vuole offrire risposte competitive per il futuro, dove si prevede una grandissima domanda di lavoro, che potrebbe superare l’offerta». Nuova generazione per la quale l’Ordine ha intensificato la sinergia con i dipartimenti di Ingegneria dell’Università. Una testimonianza gli interventi del direttore del DICAr Matteo Ignaccolo e di quello del DIEEI Giovanni Muscato: «Stiamo scommettendo su un nuovo modo di investire sull’ingegneria, con percorsi di studio sempre più attrattivi – spiegano – Questo in risposta al dovere che abbiamo nei confronti della didattica, della ricerca e della terza missione, stringendo nuove collaborazioni per il bene del territorio». Dando seguito ai direttori, Scaccianoce individua «due obiettivi principali: una formazione di eccellenza e una professionalizzante, evitando che i giovani scelgano altre università, contrastando l’emorragia della fuga di cervelli e migliorando il matching tra sistema produttivo e mondo del lavoro». Un impegno per il sociale riconosciuto dai massimi rappresentanti della legalità, il componente del Consiglio Superiore della Magistratura Felice Giuffrè e il procuratore aggiunto coordinatore della Direzione Distrettuale Antimafia Francesco Puleio, elogiando la capacità di «coniugare l’interesse privato a quello collettivo». In merito al riconoscimento delle responsabilità e competenze dei professionisti, parentesi anche sull’equo compenso, battaglia portata avanti al fianco del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, rappresentato per l’occasione dal presidente Domenico Perrini, dal vicepresidente Ennio Masciovecchio e i consiglieri Ippolita Chiarolini e Alberto Romagnoli. Tra gli interventi anche quello del presidente della Fondazione Filippo Di Mauro, che ha dato seguito a quanto affermato dal presidente dell’Ordine e sottolineato l’impegno della Fondazione nell’organizzazione di eventi formativi professionalizzanti e qualificanti. Sul palco, a dimostrazione degli ottimi rapporti con gli altri Ordini, il presidente della Consulta Regionale degli Ingegneri di Sicilia Fabio Corvo e quelli dell’Ordine di Belluno Eleonora Dalla Corte, dell’Ordine di Taranto Gigi De Filippis, dell’Ordine di Torino Giuseppe Ferro, dell’Ordine di Agrigento Achille Furioso, dell’Ordine di Bari Giulia Guarnerio, dell’Ordine di Salerno Giuseppe Tarateta e dell’Ordine di Pescara Maurizio Vicaretti. Presente anche il soprintendente del teatro Massimo Bellini Giovanni Cultrera. La serata si è conclusa con il concerto sinfonico corale “Da Venezia a San Pietroburgo”, diretto da Mārtiņš Ozoliņš. Sul palco il Maestro del coro Luigi Petrozziello, i soprani Silvia Caliò e Claudia Ceraulo e il contralto Maria Russo.
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