Al via la maxi-causa a Strasburgo per l'inazione sul clima
Al via, oggi, la maxi-causa a Strasburgo davanti alla Corte europea dei diritti umani, un’azione giudiziaria promossa da sei giovani portoghesi nei confronti di 32 governi per "l'inazione" sul clima. La Russia, chiamata anch'essa a comparire, non è presente. A pochi minuti dall'inizio dell'udienza dinanzi alla formazione più solenne della Corte, la Grande Camera, composta da 17 giudici, diversi addetti stampa hanno indicato che saranno oltre 600 le persone presenti. I ricorrenti - tutti di età compresa tra gli 11 e i 24 anni - accusano i 27 Stati Ue, la Russia, la Turchia, la Svizzera, la Norvegia e il Regno Unito di non rispettare gli impegni assunti nel quadro dell'accordo di Parigi sul clima del 2015, volti a limitare l'aumento delle temperature. A seguire il dibattimento vi sono anche alcune delle anziane donne svizzere che lo scorso 29 marzo hanno presentato il loro ricorso contro il loro Paese per non aver fatto abbastanza per l'ambiente, e un gruppo di studenti dell'Università Federico II di Napoli. Prima di pronunciarsi nel merito, la Corte esaminerà innanzitutto l'ammissibilità del ricorso, giunto davanti ai giudici di Strasburgo nel 2020 e beneficiario di un trattamento prioritario. Se il dossier sarà ritenuto ammissibile, la decisione potrebbe arrivare nella migliore delle ipotesi nel 2024.
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