Algeri approva una legge per obbligare Parigi alla bonifica dei siti nucleari nel Sahara
Cresce ancora la tensione tra Algeria e Francia. Il Consiglio della Nazione algerino, equivalente del Senato francese, ha recentemente approvato una legge che mira a obbligare Parigi ad assumersi la responsabilità della bonifica dei siti contaminati dai test nucleari condotti nel Sahara algerino tra il 1960 e il 1966.
Come ricorda Radio France Internationale (Rfi), in quel periodo, la Francia effettuò 17 test nucleari, alcuni dei quali sotterranei, con il consenso del Fronte di liberazione nazionale (Fln) sancito dagli accordi di Evian. I residui radioattivi di questi esperimenti continuano a rappresentare una minaccia per la popolazione locale. Sebbene non esista un censimento preciso, si stima che migliaia di persone siano state e continuino a essere esposte alle radiazioni, secondo l’osservatorio delle armamenti.
A ottobre, il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune aveva lanciato un appello diretto alla Francia: “Siete diventati una potenza nucleare, mentre noi ci siamo ammalati. Venite a pulire… Qui c’è ancora gente che muore”.
Rfi precisa che al momento si attendono i decreti applicativi che definiranno le modalità con cui l’Algeria intende sollecitare la Francia.
Questa vicenda si aggiunge a una serie di questioni irrisolte che stanno deteriorando i rapporti tra i due Paesi: dai visti ai conflitti di memoria sulla guerra d’Algeria, fino alla recente incarcerazione dello scrittore Boualem Sansal. La questione della contaminazione nucleare riaccende un tema che l’Algeria considera centrale per ottenere giustizia storica.
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