Ambasciatore in ostaggio in Niger
Nella guerra di nervi tra la Francia e i militari golpisti in Niger, il presidente Emmanuel Macron ieri è andato all’attacco con una pesante accusa nei confronti della giunta salita al potere Niamey: l’ambasciatore di Parigi, Sylvain Itté, è «ostaggio» all’interno della sede diplomatica francese. Non ha «più la possibilità di uscire, è persona non grata» e non si può «alimentare», ha affermato Macron durante una visita a Semour-en-Auxois, nella Francia centrorientale. Per questo Itté si nutre solamente con «razioni militari». Una situazione che riguarderebbe anche altri membri del personale diplomatico. Da settimane gl autori del colpo di Stato che a fine luglio ha deposto il presidente eletto Mohamed Bazoum, oltre a chiedere il ritiro delle forze francesi, esigono il rientro dell’ambasciatore, che Parigi continua a mantenere al suo posto rifiutandosi di riconoscere la giunta al potere. «Farò quello che converremo con il presidente Bazoum perché è lui l’autorità legittima e gli parlo ogni giorno», ha spiegato Macron. Ma la tensione resta alta anche con gli altri Paesi della regione guidati da golpisti. Il Burkina Faso ha intimato all’addetto per la Difesa dell’ambasciata francese di lasciare il Paese entro due settimane, accusandolo di «attività sovversive». Parigi garantisce che continuerà ad accogliere artisti provenienti dal Sahel, mettendo così fine a una polemica nata dopo una nota redatta dal Ministero degli Esteri in cui si chiedeva agli attori del settore culturale di interrompere le cooperazioni con Mali, Niger e Burkina Faso.
Qual è la tua reazione a questa notizia?