Attenzione ai frutti di mare: cambiamento climatico aumenta presenza batteri

Lug 28, 2024 - 00:07
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Attenzione ai frutti di mare: cambiamento climatico aumenta presenza batteri

La presenza dei vibrioni nei frutti di mare è destinata ad aumentare sia a livello globale sia in Europa a causa dei cambiamenti climatici, soprattutto nelle acque costiere o salmastre. Lo rivela l‘Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, i cui esperti hanno svolto indagini approfondite sugli aspetti di salute pubblica legati al consumo di frutti di mare. I vibrioni sono batteri che vivono principalmente nelle acque marine costiere e nelle aree salmastre (dove i fiumi incontrano il mare) e prosperano in acque temperate e calde con salinità moderata. Possono causare gastroenteriti o infezioni gravi negli esseri umani che consumano frutti di mare/molluschi crudi o poco cotti, come le ostriche. Il contatto con l’acqua contenente vibrioni può anche causare infezioni alle ferite e alle orecchie. Questi batteri possono sopravvivere e prosperare in vari ambienti acquatici grazie a diversi fattori. In primo luogo, la temperatura: crescono in modo ottimale in condizioni di calore, che ne favorisce la presenza e la proliferazione. Inoltre, richiedono una certa concentrazione di sale per una crescita ottimale, riscontrabile nelle acque costiere e salmastre. A causa dell’aumento di eventi meteorologici estremi, come le ondate di calore, negli ultimi 20 anni, in Europa si è registrato un aumento delle infezioni da vibrioni. “Le acque costiere più calde – spiega l’Efsa – hanno portato a un’espansione delle aree in cui i batteri possono moltiplicarsi, con conseguente aumento del rischio di infezioni dovute al consumo di frutti di mare contaminati. Le regioni particolarmente a rischio sono quelle con acque salmastre o a bassa salinità (ad esempio, il Mar Baltico, le acque di transizione tra il Mar Baltico e il Mare del Nord e il Mar Nero) e le aree costiere con grandi afflussi fluviali”. Per prevenire e controllare la presenza di questi batteri nei frutti di mare, “è fondamentale – dicono ancora gli esperti – mantenere la catena del freddo durante la lavorazione, il trasporto e la conservazione, in particolare per i frutti di mare destinati a essere consumati crudi”.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv