Più acqua con il Pnrr ma dopo 2026 caccia a 2 miliardi l'anno

Apr 28, 2025 - 07:04
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Più acqua con il Pnrr ma dopo 2026 caccia a 2 miliardi l'anno

Il servizio idrico italiano sta migliorando in termini di perdite, di interruzioni, di potabilità dell'acqua, di allagamenti e sversamenti. Le risorse stanziate con il Pnrr e con il Pniissi (il Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico), sommate a quelle ottenute con le tariffe idriche, stanno dando i loro frutti e stanno avvicinando l'Italia alla media degli altri Paesi europei in termini di investimenti pro capite. Ma dopo il 2026, quando sarà esaurita la spinta del Pnrr, serviranno tra 1,3 e 2 miliardi l'anno per mantenere l'Italia in linea ed avvincinarla ulteriormente ai Paesi di dimensione simile. Sono alcune delle conclusioni del dossier del Servizio Studi della Camera dedicato al Servizio idrico integrato, basato sui dati di Arera, Istat e di Utilitatis-Utilitalia. Proprio citando il Blue Book di Utilitalia, il rapporto spiega che negli ultimi anni, il valore degli investimenti sostenuti dalla tariffa pagata dagli utenti dei servizi idrici "è aumentato fino a circa 4 miliardi di euro l'anno. Il Pnrr sta dando certamente un impulso significativo con risorse aggiuntive (circa 0,7 miliardi di euro l'anno) che si esauriranno nel 2026. Il fabbisogno di settore è stimato in almeno 6 miliardi di euro l'anno". Conseguentemente, una volta esaurite le risorse del Pnrr, serviranno risorse aggiuntive "tra 1,3 e 2 miliardi di euro per innalzare l'indice di investimento annuo e raggiungere i 100 euro per abitante, avvicinandosi così alla media di altri Paesi europei di dimensione simile all'Italia".

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv