Bangladesh pronto a inasprire le norme sulle sofferenze bancarie

Il governo del Bangladesh intende affrontare con maggior decisione il problema dei prestiti in sofferenza nel settore bancario, e prevede l’entrata in vigore della Legge sulle risoluzioni bancarie entro la fine dell’anno per stabilizzare il settore. La Bangladesh Bank, la banca centrale del Paese, ridurrà dal mese prossimo il periodo dopo il quale i prestiti insoluti vengono classificati come non performanti, passando dagli attuali sei mesi a tre mesi, in linea con gli standard bancari internazionali di Basilea III. Il Bangladesh sta attuando un programma di prestiti del Fondo monetario internazionale (Fmi) da 4,7 miliardi di dollari, i cui termini prevedono una drastica riduzione dei crediti deteriorati per rafforzare la salute finanziaria delle banche e stabilizzare l’economia del Paese. La banca centrale lavora da tempo per inasprire gli standard relativi alla solvibilità del credito bancario. A settembre dello scorso anno, ha ridotto il periodo di classificazione dei prestiti non performanti (Npl) da nove a sei mesi, causando un’impennata nel valore di tali prestiti. A dicembre, i crediti deteriorati ammontavano a 3.450 miliardi di taka (28,4 miliardi di dollari), in aumento del 21 per cento rispetto ai 2,84 trilioni di taka di settembre. Si tratta di una cifra pari a circa il 20 per cento del totale dei prestiti in essere nel Paese, pari a 17.110 miliardi di taka. Intervistato dal quotidiano “Nikkei”, Mustafa K. Mujeri, direttore esecutivo dell’Institute for Inclusive Finance and Development di Dhaka, ha definito lo stato del settore bancario del Paese “orribile”, affermando che sia “sull’orlo del baratro”. L’esperto ha aggiunto: “Il governo avrebbe dovuto intervenire con misure d’emergenza molto prima, ad esempio chiudendo alcune banche deboli che non hanno alcuna possibilità di sopravvivere”.
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