Britti, 'Sanremo non mi vuole, io continuo a suonare'

Giu 5, 2025 - 04:36
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Britti, 'Sanremo non mi vuole, io continuo a suonare'

Le dita si muovono incessantemente come fossero sempre impegnate sulle corde della chitarra, mentre lui - Alex Britti - si racconta in uno studio di registrazione a Trastevere, nel cuore di Roma. Si parla dei nuovi progetti, dei festeggiamenti dei 27 anni di It.Pop (il disco che gli ha dato il successo nel 1998) "perché a fare festa a 25 o a 30 sono bravi tutti, io festeggio il non-anniversario", che diventa Feat.Pop con duetti a ridar vita alle 13 canzoni che lo compongono, del concerto alle Terme di Caracalla in programma il 22 giugno "l'unico palco, insieme all'autogrill sul raccordo, che mi mancava a Roma". Non si sottrae alle domande, non si scherma dietro risposte di cortesia: va dritto al punto. Come quando si parla del festival, da cui manca da qualche anno (in gara l'ultima volta nel 2015): Sanremo. "La realtà è che non mi vogliono. In questi anni ho mandato qualche canzone, ma niente - svela il cantautore romano -. Evidentemente pago lo scotto di essere indipendente e di non avere alle spalle una major. Diciamo che non ho merce di scambio per partecipare al festival e questo rallenta i processi. È sempre più un Sanremo a circuito chiuso, con pochi manager e poche case discografiche". Dal suo punto di vista non aiuta neppure essere un cantautore, vecchio modello, nonostante la nuova spinta arrivata ad esempio con Lucio Corsi. "Per me il cantautorato è quello degli anni Settanta, cantautore per me è Francesco De Gregori - spiega -. Corsi è bravo, ma è un cantautore di oggi: molto Instagram. Arriva prima il suo personaggio, la sua faccia truccata di bianco, c'è un grande lavoro di immagine. Io faccio parte di un'altra generazione e se mi parli di cantautori non penso a Lucio Corsi, e voglio continuare a pensare a De Gregori". Sanremo a parte, "vivo lo stesso e pure bene, faccio un sacco di concerti e suono, tanto. Ho ceduto un po' di carriera per recuperare un po' di vita personale. E se il festival si guarda a casa di Federico Zampaglione per stare insieme e alzare il volume quando qualcosa ci interessa", gli impegni non mancano. Il progetto di ricantare in coppia It.Pop avrà davanti vari mesi di lavorazione: "Sono 13 canzoni, ho già contattato tutti i colleghi che vorrei avere con me. Forse serviranno sei mesi per completarlo, o anche di più. Ma non ho fretta e soprattutto non ho niente da dimostrare". Per ora sono usciti il feat con Marco Mengoni per Oggi sono io e quello con Clementino (che sarà ospite anche a Caracalla) per Solo una volta ("il brano che segnò la svolta: crebbe piano piano fino ad arrivare secondo in classifica dietro agli Aerosmith"). "Quello che sto cercando di fare è non avere solo la voce, l'ospitata di un artista, ma portare il clima il mondo sonoro dell'ospite nei miei brani. Il punto di incontro tra me e loro è la musica, io vengo dal blues ma mi hanno sempre arrapato tutti i generi. E poi tutto nasce dal blues, che è diventato funk, che si è trasformato in hip hop e poi in rap: quindi è un cerchio che si chiude. Poi, sono convinto con un po' di presunzione che con due note di chitarra mi riporto tutto a casa". Sulle altre collaborazioni per ora c'è il segreto assoluto, ma un desiderio Britti ci tiene a rivelarlo. "Sul palco di Caracalla mi piacerebbe avere Renato Zero. È lui il primo artista che ho visto dal vivo. Gli ho mandato un messaggio, spero riesca ad esserci. I suoi primi dischi li ho consumati, mi hanno influenzato nel modo di scrivere. Lui e Lucio Dalla". A sua volta, anche lui ha influenzato le nuove generazioni: "Penso a Franco126, a Fulminacci. Un'influenza involontaria, generazionale, dettata da quello che c'è nell'aria in un dato periodo". Tra i giovani un artista che apprezza molto è Alfa: "Piace tanto a mio figlio (evita di scendere nel dettaglio della vicenda che ha portato l'ex compagna a processo perché lo avrebbe spiato con una webcam per l'affido esclusivo, ndr). E anche a me. Lo trovo un ragazzo pulito che scrive canzoni dirette. Possono sembrare semplici quasi banali ma nascondono una sana profondità. Anche lui mi ha detto che ascolta la mia musica da quando è ragazzino". Ma l'approccio alla musica dei ragazzi oggi è ben diverso da quello che ha avuto lui. "A fine anni Ottanta, a Roma c'erano 50 locali di musica dal vivo - ricorda Britti -. Oggi forse trovi uno che suona per strada a piazza Trilussa: si fa tutto in cameretta e il primo palcoscenico è Instagram. E la musica dal vivo la fai già con un progetto in mano e vai in un talent. Con i rischi che ne conseguono. Degli stop di Sangiovanni e Angelina Mango si parla perché loro sono arrivati, ma ci sono tantissimi ragazzi che una volta usciti da lì, dopo un mese vengono dimenticati e finiscono in analisi. È come andare all'università senza aver fatto elementari, medie e liceo. Il Bignami non serve mai". Stesso discorso vale per i salti nel vuoto in spazi sovrastimati. "Noi artisti siamo piacioni: se ci dicono 'facciamo lo stadio', siamo gratificati. Ma bisogna anche sapere dire di no. Io lo dissi alcuni anni fa quando mi proposero i palazzetti. Se non li riempi, ti fai male e devi suonare gratis per ripagare il danno. Bisogna rimanere con i piedi per terra perché le scorciatoie non portano a nulla".

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv