Scandalo a Molfetta: il sindaco Tommaso Minervini agli arresti domiciliari per appalti truccati in cambio di voti
Bufera giudiziaria nel comune di Molfetta, in provincia di Bari. Il sindaco Tommaso Minervini è stato posto agli arresti domiciliari nell’ambito di una vasta inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza su presunte irregolarità nella gestione degli appalti pubblici. Secondo l’accusa, Minervini avrebbe promesso vantaggi economici, tra cui la gestione trentennale delle nuove banchine portuali, all’imprenditore barese Totorizzo, in cambio di sostegno elettorale. La vicenda ruota attorno al progetto per la realizzazione del nuovo porto commerciale di Molfetta, già oggetto di precedenti indagini. Il primo cittadino, alla guida di una coalizione civica che comprende esponenti sia del centrodestra che del centrosinistra, è ora accusato di corruzione, turbativa d’asta, peculato e falso. La gip ha riconosciuto la fondatezza della gran parte delle contestazioni mosse dalla Procura, aprendo così un nuovo capitolo in una vicenda giudiziaria che potrebbe avere importanti sviluppi.
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