Bruxelles verso lo scontro d’autunno sui sussidi agricoli: nel mirino le grandi aziende
La Commissione europea prepara nuove regole per limitare i pagamenti diretti della Politica Agricola Comune ai grandi proprietari terrieri, introducendo massimali e riduzioni progressive. L’obiettivo è redistribuire risorse a favore di giovani e piccoli agricoltori, senza aumentare il budget complessivo. La proposta prevede che nessun agricoltore possa ricevere più di 100.000 euro l’anno e che i contributi oltre i 20.000 euro vengano progressivamente ridotti. Nel 2023, il 20% delle aziende ha incassato l’80% dei sussidi, grazie a pagamenti calcolati per ettaro indipendentemente dalla produzione. Nei Paesi dell’Est, come Slovacchia e Repubblica Ceca, l’impatto delle nuove regole sarebbe enorme: oltre l’85% dei fondi andrebbe incontro a tagli. In Grecia, invece, solo il 10% dei pagamenti superava i 20.000 euro. La maggioranza degli agricoltori europei non sarebbe toccata: oltre il 90% riceve meno di 20.000 euro l’anno. Tuttavia, i grandi produttori avvertono che i tagli colpirebbero la “spina dorsale” della produzione europea. Al contrario, le associazioni ambientaliste vedono la proposta come un primo passo verso una distribuzione più equa e legata a obiettivi ambientali. I negoziati tra Commissione, Parlamento e Consiglio dell’UE inizieranno in autunno e determineranno il futuro della riforma.
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