Cnn: per l’intelligence Usa l’Iran non persegue attivamente la costruzione di un’arma nucleare

Giu 19, 2025 - 06:47
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Cnn: per l’intelligence Usa l’Iran non persegue attivamente la costruzione di un’arma nucleare

L’Iran non starebbe perseguendo attivamente la costruzione di un ordigno nucleare e, anche se decidesse di farlo, avrebbe bisogno di almeno tre anni di tempo per dotarsi di un’arma funzionante e impiegabile. Lo indicano valutazioni dell’intelligence degli Stati Uniti citate oggi, 17 giugno, dall’emittente “Cnn”. Secondo la fonte menzionata dal canale televisivo Usa, i bombardamenti israeliani iniziati la scorsa settimana, inoltre, avrebbero rallentato il programma nucleare iraniano solo di “alcuni mesi”. Pur avendo danneggiato l’impianto di Natanz – dove sono installate centrifughe per l’arricchimento dell’uranio – le forze israeliane non avrebbero colpito in modo significativo il sito fortificato di Fordow, scavato sotto una montagna e molto più difficile da raggiungere senza armamenti statunitensi e senza appoggio aereo da parte di Washington. Le divergenze tra Stati Uniti e Israele sull’interpretazione delle informazioni di intelligence non sono nuove. Secondo l’attuale direttrice dell’Intelligence nazionale, Tulsi Gabbard, “l’Iran non sta costruendo un’arma nucleare e la guida suprema (Ali) Khamenei non ha autorizzato un programma militare in tal senso dopo averlo sospeso nel 2003”. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, intervistato da “Fox News”, ha ribattuto che “le informazioni condivise con gli Stati Uniti erano chiare: l’Iran stava lavorando in segreto alla militarizzazione dell’uranio”. Le autorità israeliane sostengono di aver colpito siti militari, scientifici e residenziali in più parti dell’Iran, tra cui Teheran e Tabriz, oltre a infrastrutture strategiche come depositi di petrolio. In risposta, Teheran ha lanciato missili su diverse località israeliane, tra cui Tel Aviv, Ramat Gan e Bnei Brak. L’Iran ha dichiarato che la sua risposta sarà “decisa e proporzionata”. L’amministrazione del presidente Donald Trump, impegnata a evitare un coinvolgimento diretto in un conflitto su larga scala, si trova ora a un bivio. Il presidente ha dichiarato: “Non siamo coinvolti. Potremmo esserlo. Ma al momento non lo siamo”. Ieri, parlando dal vertice del G7 in Canada, Trump ha esortato Israele e Iran ad avviare colloqui “prima che sia troppo tardi”. Tuttavia, riferisce sempre la “Cnn”, il Comando centrale delle forze armate degli Stati Uniti (Centcom), responsabile per le operazioni in Medio Oriente, ha espresso maggiore allarme rispetto all’intelligence civile, stimando che l’Iran potrebbe accelerare il percorso verso la bomba se decidesse di farlo. Il comandante del Centcom, generale Michael Kurilla, ha chiesto maggiori risorse per difendere Israele, pur senza fornire sostegno diretto ad attacchi offensivi. Nel frattempo, gli Stati Uniti stanno riposizionando assetti militari nella regione: il gruppo d’attacco della portaerei Uss Nimitz si sta dirigendo verso il Medio Oriente “senza indugi”, mentre unità navali già presenti si preparano a schierarsi nel Mediterraneo orientale. Due navi della Marina Usa hanno intercettato missili lanciati contro Israele nel fine settimana. Un’immagine satellitare scattata il 14 giugno scorso mostra che l’impianto di arricchimento del combustibile di Fordow non ha subito danni visibili, nonostante fosse tra gli obiettivi israeliani. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha confermato che la struttura non è stata colpita. Secondo Brett McGurk, ex inviato speciale in Medio Oriente e oggi commentatore della “Cnn”, Fordow rappresenta “il cuore del problema” e la sua sopravvivenza potrebbe spingere l’Iran ad accelerare la corsa all’arma nucleare. “Se tutto finisce con Fordow ancora operativo, potremmo trovarci con un problema peggiore”, ha affermato l’ex diplomatico. La stessa Aiea ha dichiarato la scorsa settimana che l’Iran ha accumulato una quantità di uranio arricchito appena sotto il livello necessario per armi nucleari, sufficiente a produrre fino a nove ordigni, definendo la situazione “motivo di seria preoccupazione”. Il problema principale per l’Iran resta la realizzazione non solo di una bomba rudimentale – tecnicamente possibile in pochi mesi – ma di un sistema di lancio efficiente e affidabile, che potrebbe richiedere anni. Tuttavia, secondo una fonte citata dalla “Cnn”, “l’Iran è scosso. Non è chiaro se abbia ancora la capacità e le competenze per completare quel percorso”. Nel contesto attuale, fonti diplomatiche riferiscono che l’Iran ha informato Qatar e Oman di non voler avviare alcun dialogo finché continueranno gli attacchi israeliani. Dal canto suo, Israele non ha fornito indicazioni su una possibile conclusione a breve delle operazioni militari.

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Redazione Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore di Radiocom.tv