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L’attacco in Iran di Trump, a fianco del criminale Netanyahu, è un atto grave e pericoloso che può avere conseguenze catastrofiche portandoci verso un conflitto dagli esiti incalcolabili, generando tensioni e insicurezze in tutto il mondo.
Trump non dà seguito ai suoi iniziali propositi di comporre crisi e conflitti per via negoziale e adotta la dottrina Netanyahu: “la pace attraverso la forza”. Questo significa licenza di calpestare il diritto internazionale e rischia di produrre sempre maggiore instabilità: se abbandoniamo la via negoziale e degli sforzi diplomatici per gestire gli scenari critici, anche le peggiori autocrazie, per garantirsi sopravvivenza, si danneranno per riempire i propri arsenali, soprattutto di testate atomiche, per affermare la propria forza. Stanno riportando indietro le lancette della storia, stiamo ritornando alla legge del più forte. Tutto questo allontana la prospettiva di ricostruzione di un nuovo equilibrio mondiale che dia a tutti, nel segno della giustizia condivisa e non certo delle iniquità imposte, maggiore sicurezza e porti la pace.
In tutto ciò, qual è la posizione dell’Italia? Il Governo va in ordine sparso. Il Ministro degli Esteri Tajani: “ci auguriamo che dopo questo attacco si possa arrivare alla de-escalation”. Il Ministro della Difesa Crosetto, all’opposto: “si apre una crisi molto più grande”. Mentre Meloni metterà ancora una volta la testa sotto la sabbia, come fa da tre anni, esprimendo “forte preoccupazione”?
Noi crediamo e ribadiamo che più armi e più guerre non siano una via per la pace e la sicurezza. Ucraina, Afghanistan, Libia, Iraq non ci hanno insegnato nulla? Fermatevi.
E’ quanto dichiara, in una nota, il presidente del M5S Giuseppe Conte.
Redazione
Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti.
Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988.
Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore di Radiocom.tv
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