Consumare più Olio EVO per contrastare obesità e malattie non trasmissibili
Consumare più Olio EVO per contrastare obesità e malattie non trasmissibili. Questo il dato emerso dalla ricerca condotta dall’Istituto Nutrizionale Carapelli in collaborazione con le Università di Milano, Padova e Perugia. Lo studio, primo nel suo genere, è stato illustrato a Bruxelles nella sede del Parlamento Europeo durante il convegno “Salute ed Economia: le virtù nascoste dell’Olio EVO” organizzato dalla eurodeputata Daniela Rondinelli. Alla giornata dei lavori hanno partecipato i rappresentanti di Confagricoltura, Assitol, Fondazione Istituto Nutrizionale Carapelli, Cia – Agricoltori Italiani, Interprofesional Aceite de Oliva España, Deoleo e Competere.eu. L’olio extra vergine di oliva, base della dieta mediterranea, è un prezioso alleato della salute; gli studi condotti hanno evidenziato che le diete ricche di Olio EVO ad alto contenuto di polifenoli, conducono ad un profilo metabolico sano, contrastano l’obesità e riducono i livelli di glucosio nel sangue, il rischio di diabete di tipo 2, malattie infiammatorie, cardiache e neurodegenerative. Tecniche avanzate di analisi genetica e metabolomica, hanno identificato nuovi modi in cui l’olio EVO e i polifenoli influenzano il metabolismo energetico e la funzionalità dei mitocondri, soprattutto in tessuti metabolicamente attivi come fegato e muscoli. Se ne consuma troppo poco, ha sottolineato il Professor Michele Carruba, Presidente del Comitato Scientifico dell’Istituto Nutrizionale Carapelli che ha dichiarato: “Solo il 46.6% degli italiani (quota più alta in Europa) consuma la dose giornaliera consigliata di 3 porzioni di olio di oliva. Meno del 15% (14.8%) ne consuma 4 porzioni. Il restante 38.6% (quota più bassa in Europa) consuma meno delle porzioni consigliate”.
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