Contenuti violenti suk web, molti giovani a rischio
Contenuti violenti, canzoni poco edificanti, pornografia. I giovani sono costantemente immersi in questo “mare” che, proprio a detta loro, potrebbe indurli a scambiare tutto questo per la normalità. A raccontarlo sono oltre 1.500 rappresentanti delle nuove generazioni, di età compresa tra i 10 ed i 25 anni, intervistati dal portale specializzato Skuola.net, per ascoltare la loro voce nell’ambito dei recenti fatti di violenza giovanile e della sospetta correlazione con la cultura pop di oggi. 2 intervistati su 3 (ovvero il 63%) si imbattono molto spesso, più o meno volontariamente, in immagini o testi che inneggiano alla violenza o che tendono a sminuire l’importanza della vita umana, specie quella femminile. Da questa normalizzazione della devianza deriva anche una certa consapevolezza dei rischi: per il 70% l’esposizione costante a questi contenuti può essere una delle cause della violenza giovanile. Ma, per il restante 30% - che sale al 37% tra i maschi - i fenomeni non sono da considerarsi connessi. Il grado di indulgenza si riduce, invece, quando sale sul banco degli imputati una delle grandi accusate: la musica poco “educata” - in particolar modo quella trap - che nemmeno troppo tra le righe incita a manifestazioni violente o a considerare la donna come una sorta di oggetto di cui disporre. Da parte degli intervistati, su questo punto, c’è una tendenziale censura: solo 1 su 5 non vede alcuna correlazione tra quelle “barre” e il dilagare della violenza giovanile, mentre il 29% le condanna apertamente e il 50% le considera in parte responsabili. Anche qui, però, se a parlare sono solo gli appassionati, il tasso di assoluzione raddoppia, salendo al 42%, e solamente il 20% ne stigmatizza totalmente i testi politicamente scorretti. Il segno che, tra chi si addentra in quel mondo, qualcuno potrebbe rischiare di uscirne peggiore. Eppure questo tipo di canzoni si ascoltano, anche solo per moda. Ad esempio, a quasi la metà dei giovani intervistati (45%) capita diverse volte di ascoltare canzoni con testi particolarmente crudi. E se il 18% si dichiara infastidito da quei brani ma è portato a sentirli perché “popolari” tra i coetanei, il 27% lo fa convintamente, non trovandoci nulla di sconveniente. Un dato che, nella componente maschile, sale ulteriormente: i fruitori di musica “estrema” superano il sessanta per cento: il 25% in modo indotto, il 36% del tutto volontariamente.
Qual è la tua reazione a questa notizia?