Corea del Sud: Yoon è stato formalmente arrestato dopo la decisione del tribunale
Il presidente sudcoreano destituito Yoon Suk Yeol, in stato di fermo dal 15 gennaio, è stato formalmente arrestato oggi dopo che il Tribunale distrettuale occidentale di Seul ha emesso un mandato nei suoi confronti per presunti reati di abuso di potere e insurrezione. La corte ha ravvisato il rischio di distruzione delle prove in merito alla proclamazione della legge marziale, il 3 dicembre, e all’invio di truppe all’Assemblea nazionale, il parlamento unicamerale, presumibilmente per impedire il voto dei legislatori contro il decreto presidenziale. Il mandato, chiesto dall’Ufficio investigativo sulla corruzione degli alti funzionari, che conduce l’indagine insieme con la polizia e l’Esercito, consente agli inquirenti di estendere la custodia fino a 20 giorni, durante i quali trasferire il caso ai pubblici ministeri per un’incriminazione.
L’Ufficio investigativo sulla corruzione degli alti funzionari ha convocato Yoon per un interrogatorio domani mattina, dopo la mancata comparizione a una convocazione per questa mattina. Yoon è comparso ieri in aula per l’udienza sul mandato di arresto, durata circa quattro ore. I suoi avvocati hanno difeso la sua condotta sostenendo che la proclamazione della legge marziale fosse un “atto di governo” non soggetto a un giudizio del tribunale e che la misura aveva lo scopo di superare una crisi politica nazionale. Dopo l’emissione del mandato un gruppo di sostenitori di Yoon ha protestato, facendo irruzione nel tribunale.
Yoon si trova nel centro di detenzione di Uiwang, circa 20 chilometri a sud della capitale. I suoi poteri presidenziali sono stati sospesi dopo che l’Assemblea nazionale, in cui l’opposizione ha la maggioranza, ha votato la messa in stato d’accusa il 14 dicembre. La Corte costituzionale sta valutando se reintegrarlo o rimuoverlo dall’incarico, attualmente ricoperto ad interim da Choi Sang-mok. Il 17 gennaio l’Assemblea nazionale ha approvato un disegno di legge proposto dal Partito democratico (Dp), principale forza di opposizione, per avviare un’indagine speciale sul presidente messo in stato d’accusa. Il testo è passato dopo l’esclusione delle accuse di “tradimento” e tentativo di provocare una guerra con la Corea del Nord, con 188 voti favorevoli e 86 contrari, espressi da legislatori del Partito del potere dei nazionali (Ppp) al governo.
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