Croazia, condanna per frode su appalto UE: imprenditore evitata la prigione, ma dovrà fare lavori socialmente utili
La Procura europea ha ottenuto una nuova condanna in Croazia nell’ambito di un’indagine su una truffa ai danni dei fondi dell’Unione Europea. Il Tribunale distrettuale di Zagabria ha inflitto 11 mesi di reclusione, convertiti in lavori socialmente utili, a un imprenditore coinvolto in un appalto truccato del Ministero croato per lo sviluppo regionale. Il caso, portato avanti dall’EPPO, riguarda un appalto pubblico del 2017 per un sistema informativo, del valore di 1,73 milioni di euro. Le indagini hanno rivelato che l’ex ministro del settore, già condannato a due anni di carcere, aveva manipolato la gara per favorire alcune aziende, violando le regole sugli appalti pubblici. Anche dopo che la procedura era stata annullata, i tentativi di assegnare l’appalto alle stesse imprese sono continuati. L’imprenditore condannato aveva guadagnato illegalmente circa 272.000 euro, poi restituiti prima del patteggiamento. Dopo essersi dichiarato colpevole, ha evitato il carcere ma non altre possibili richieste di risarcimento da parte dello Stato croato o dell’UE.
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