Ecco come fa Israele a sapere con tanta precisione dove si trovano i comandanti dei terroristi

Ott 5, 2024 - 07:05
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Ecco come fa Israele a sapere con tanta precisione dove si trovano i comandanti dei terroristi

In possesso di informazioni di alto livello, Israele ha ucciso il segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah, il leader militare di Gaza Mohammed Deif e il comandante in capo delle forze speciali iraniane a Damasco in un attacco di precisione. Hanno ucciso il presidente di Hamas Ismail Haniyeh e decine di comandanti libanesi e di Gaza a Teheran, utilizzando l'intelligence in tempo reale. Il numero di politici e leader militari individuati o uccisi sulla base di "informazioni in tempo reale", considerati i principali nemici di Israele nella regione, supera ormai il centinaio. Di questi, manca quasi solo il comandante in capo a Gaza, Yahya Sinwar. È questa sconcertante precisione che ha costretto il massimo leader religioso iraniano a nascondersi. L'intelligence militare israeliana ha combinato l'uso di una moltitudine di agenti di terra con strumenti di tracciamento digitale per rendere le incursioni sempre più precise. L' intervista di Israelhayom al colonnello Y, vice comandante dell'unità digitale 8200, riassume i complessi compiti dell'ultimo anno, per i quali sono state trovate soluzioni. Si tratta di una macchina pionieristica che ha reso possibile la marcatura automatica degli obiettivi. "Abbiamo identificato centinaia di nuovi obiettivi in soli quattro giorni, e siamo passati da un'unità di allarme e di preallarme a un attaccante quotidiano", dice il capo. Sono rari i rapporti approfonditi sui sistemi di difesa e di intelligence israeliani, che ora sono alla pari con quelli di Stati Uniti, Russia e Cina. La segretezza deriva da una reale preoccupazione di rivelare informazioni al nemico e di minacciare la superiorità dell'intelligence israeliana rispetto ai suoi rivali. Allo stesso tempo, sollevare il sipario è talvolta necessario per segnalare al nemico che non è assolutamente al sicuro. La ricognizione non è ovviamente finalizzata solo all'eliminazione dei leader nemici, ma anche al sequestro di siti, depositi, basi e armi in Libano e a Gaza. Il sistema di intelligence ha anche svolto un ruolo chiave nel successo delle operazioni di salvataggio degli ostaggi a Gaza. Secondo Y, l'8200 ha portato cambiamenti drammatici negli ultimi tempi rispetto alle pratiche dei decenni precedenti. Dopo il 1948, i nemici di Israele erano Stati ed eserciti regolari (Egitto, Siria, Giordania, Iraq), quindi il compito principale era più che altro quello di avvisare e mettere in guardia, e non sempre con successo. Un esempio tragico è stata la guerra dello Yom Kippur del 1973, che ha trovato Israele totalmente impreparato, sebbene si sia conclusa con una schiacciante vittoria militare. "Eravamo un'unità passiva che ha agito sulla base delle lezioni dello Yom Kippur. Dovevamo avvertire l'esercito e questa era la storia. Oggi, invece, lo spettro tra gli arricchitori nucleari iraniani, gli Stati ostili e gli eserciti terroristici è infinito, e non esiste un'unica ricetta per agire nel modo giusto", afferma Y. Le nuove circostanze richiedono un ritmo completamente diverso da parte dell'intelligence, che è diventata non solo un fornitore ma un partner operativo alla pari delle forze armate. Il comandante ricorda che in passato potevano lavorare solo con strumenti "antiquati", come intercettare le conversazioni telefoniche tra il presidente egiziano Nasser e il re giordano Hussein, mentre ora forniscono all'IDF dati che generano azioni dirette. Le informazioni importanti rimangono segrete in tutto il mondo, ma la loro estrazione sta diventando sempre più sofisticata. Per quanto possibile, è necessario stare lontani dai media digitali e destreggiarsi tra l'infinito rumore e le informazioni importanti per separare la spazzatura dai semi veramente preziosi.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv