Garlasco, fotografate otto nuove impronte Saranno analizzate
Sono state fotografate e riprodotte su un file con una speciale strumentazione le otto impronte parziali, sei sul sacchettino con dentro i cereali e due sul sacchetto con dentro la spazzatura, trovate tre giorni fa nel corso dell'incidente probatorio disposto dalla gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, nella nuova indagine con cui la procura guidata da Fabio Napoleone ipotizza che a uccidere Chiara Poggi sia stato l'amico del fratello della ragazza, Andrea Sempio, in concorso con altre persone. Un passo in avanti nel maxi accertamento - che è il cuore della vicenda giudiziaria riaperta, sebbene la magistratura si sia già pronunciata con la condanna definitiva a 16 anni di carcere di Alberto Stasi, l'allora fidanzato della vittima - è stato fatto venerdì da Domenico Marchegiani, l'esperto dattiloscopista nominato dalla giudice: alla presenza di alcuni consulenti delle parti, ha preparato la documentazione fotografica di quelle tracce papillari sulla cui utilizzabilità ci si dovrà esprimere. Le immagini, riprodotte grazie a strumenti molto performanti, sono ora agli atti in attesa di essere trasmesse all'ausiliario tecnico nominato dal perito, un esperto dell'ufficio di polizia scientifica di Torino. Il quale le valuterà al fine di stabilire se si possano usare o meno per la comparazione con le impronte disponibili e che sono state prelevate, oltre che a Chiara in sede di autopsia, a tutti coloro che si sono alternati sulla scena del crimine prima dell'assassinio, avvenuto il 13 agosto 2007. L'invio del materiale, è stato riferito, avverrà però dopo il 26 di settembre, giorno in cui la gip pavese ha convocato le parti per decidere sulla richiesta di proroga dell'incidente probatorio e su come andare avanti con le analisi. Posto che si deve ancora sciogliere il nodo principale relativo ai due profili dl Dna trovati sulle unghie della vittima. Uno dei quali per la difesa di Stasi, per i pm e per i loro consulenti è riconducibile a Sempio. Cosa che negano i difensori e i consulenti dell'indagato e della parte civile in quanto, come era stato stabilito anni fa, il materiale genetico raccolto non è sufficiente per arrivare a un risultato attendibile. —
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