In Italia 11mila morti l’anno per infezioni ospedaliere, ma ora arrivano risultati positivi da strategie contro l’antibiotico-resistenza
Il G7 del 2024 a guida italiana ha determinato una nuova consapevolezza nella lotta all’antimicrobico-resistenza. L’Italia, pur partendo da una situazione svantaggiata, ha intrapreso un percorso dinamico e una serie di attività di cui si fa portavoce la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali attraverso i suoi progetti ‘Resistimit’ e ‘Insieme’. I progressi sono stati condivisi al Ministero della Salute nel terzo appuntamento della quarta edizione de ‘La Sanità che vorrei…’, la progettualità promossa dalla Simit, in collaborazione con altre società scientifiche (in questa occasione Amcli, Sigot, Simg, Simpios), associazioni di pazienti, rappresentanze della società civile e delle imprese (CARB-X, Federfarma, gli Istituti Zooprofilattici), decisori politici, istituzioni nazionali e internazionali. L’incontro “Antimicrobico-resistenza: una sfida sanitaria urgente e una responsabilità condivisa”, organizzato da Aristea International, si è tenuto al Ministero della Salute con la partecipazione di tutti gli stakeholder del settore, con anche rappresentanti di istituzioni internazionali. Maria Rosaria Campitiello Capo del Dipartimento prevenzione, ricerca ed emergenze sanitarie del Ministero della Salute, all’indomani degli Stati Generali di Napoli, ha sottolineato l’importanza della prevenzione, da estendere anche all’ambito della resistenza antimicrobica, definita come una delle principali minacce per la medicina moderna. Ha ricordato l’impegno del Ministero in questo settore, supportato da investimenti significativi. Francesco Saverio Mennini, Capo Dipartimento Programmazione, dispositivi medici, farmaco e politiche in favore del Ssn, Ministero della Salute, ha richiamato gli sforzi compiuti negli ultimi anni, citando, tra gli esempi, l’istituzione in legge finanziaria di un fondo da 100 milioni di euro per gli antibiotici ‘reserve’: un passo avanti per garantire cure efficaci ai pazienti che ne hanno bisogno, ma anche un investimento strategico per il Ssn.
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