Iran: le dimissioni del vice presidente Zarif mettono in luce le spaccature delle istituzioni

Mar 7, 2025 - 07:07
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Iran: le dimissioni del vice presidente Zarif mettono in luce le spaccature delle istituzioni

Le recenti dimissioni di Mohammad Javad Zarif dal ruolo di vice presidente della Repubblica islamica con incarico per gli affari strategici getta nuova luce sulle spaccature all’interno del sistema politico iraniano. Il 3 marzo Zarif ha annunciato sul suo profilo X le proprie dimissioni per “alleggerire la pressione” sull’amministrazione del presidente Masoud Pezeshkian. La decisione, ha rivelato lo stesso politico, è arrivata in seguito al suo incontro lo scorso sabato con il capo della magistratura Gholam-Hossein Mohseni Ejei, che gli ha consigliato, date “le condizioni” del Paese, “di tornare (a insegnare) all’università per evitare ulteriori pressioni sull’amministrazione”. “Sebbene negli ultimi sei mesi abbia dovuto affrontare gli insulti più ridicoli, le calunnie e le minacce contro me stesso e la mia famiglia, persino all’interno del governo, ho attraversato il periodo più amaro in 40 anni di servizio, ma ho perseverato nella speranza di servire”, ha scritto Zarif. “Spero che, lasciando il mio incarico, vengano eliminate le scuse per ostacolare la volontà del popolo e il successo del governo”, ha spiegato il politico, aggiungendo: “Sono ancora orgoglioso di sostenere l’illustre dottor Pezeshkian e auguro a lui e agli altri veri servitori del popolo tutto il meglio”.

Zarif aveva già rassegnato le proprie dimissioni poco dopo l’insediamento del governo del riformista Pezeshkian, lo scorso luglio, ma in quell’occasione erano state respinte. Questa volta però, nonostante il presidente non si sia ancora espresso sul ritiro del proprio vice, sembrerebbe improbabile che Zarif possa ritornare al proprio incarico. Secondo fonti vicine al governo infatti, l’ex ministro degli Esteri dell’amministrazione di Hassan Rouhani sarebbe stato “costretto” ad abbandonare la carica. “In una recente riunione dei capi dei rami del potere, è stato deciso che Zarif non deve più rimanere in carica”, ha riferito una fonte alla testata online “Middle East Eye”, aggiungendo che il presidente della Repubblica islamica si sarebbe rifiutato di cacciarlo e avrebbe lasciato il “lavoro sporco” al capo della magistratura. In un primo momento Zarif si sarebbe comunque opposto alle dimissioni, affermando: “Se mi vogliono fuori, devono licenziarmi”.

Come ammesso dallo stesso Zarif su X, il politico ha dovuto affrontare critiche e pressioni da una parte dell’establishment iraniano e anche dal governo di cui faceva parte. Secondo le ricostruzioni dei media Zarif sarebbe stato allontanato a causa della doppia cittadinanza (iraniana e statunitense) dei suoi figli, che lo rendono incompatibile a ricoprire una carica pubblica secondo una legge del 2022 della Repubblica islamica. Questa norma stabilisce inoltre che tutti i funzionari nominati dal governo, ad eccezione di quelli scelti dalla guida suprema Ali Khamenei o in altri casi previsti nella Costituzione, devono essere confermati dalla magistratura, dal ministero dell’intelligence e dall’Organizzazione di intelligence del Corpo dei guardiani della rivoluzione islamica (pasdaran, Irgc). Il governo iraniano ha recentemente proposto degli emendamenti alla legge, ma i legislatori conservatori – in particolare quelli del Fronte ultraconservatore Paydari – hanno respinto la mossa come “offensiva”, considerandola una misura ad personam per Zarif.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv