Il nuovo presidente di Taiwan, Lai Ching-te, ha ribadito la sua determinazione a 'difendere la sicurezza nazionale'
Il nuovo presidente di Taiwan, Lai Ching-te, ha ribadito la sua determinazione a “difendere la sicurezza nazionale” e a stare al fianco delle forze armate, dopo che Pechino ha dato il via oggi ad una campagna di esercitazioni militari di due giorni attorno all’isola. Durante una visita alla 66ma brigata del corpo dei Marines a Taoyuan, nel nord-ovest di Taiwan, Lai ha ribadito che è di sua responsabilità “salvaguardare la nazione e garantire la sicurezza di tutti i cittadini”. “In risposta a sfide e minacce esterne, continueremo a difendere i valori della libertà e della democrazia, nonché a proteggere la pace e la stabilità regionale”, ha aggiunto, invitando la popolazione a “stare tranquilla” e rinnovando la sua fiducia nelle capacità di difesa dell’isola. Il presidente ha inoltre ribadito la sua intenzione a perseguire una riforma dell’apparato della Difesa e a garantire una migliore assistenza al personale militare. Tuttavia, Lai non si è espresso direttamente sulle esercitazioni militari intraprese dalla Cina, che rivendica l’isola come parte del territorio nazionale e ha alzato il livello della minaccia già nei mesi precedenti l’insediamento del nuovo presidente, avvenuto il 20 maggio. Le manovre, battezzate Joint Sword-2024A e annunciate dal portavoce del comando del Teatro meridionale dell’Esercito popolare di liberazione (Pla) Li Xi, sono state presentate come necessarie a “punire le forze indipendentiste” taiwanesi, oltre che come monito contro le “ingerenze e le provocazioni da parte di forze esterne”. Alle esercitazioni, che si tengono al largo delle coste settentrionali, meridionali, orientali e occidentali di Taiwan, oltre che al largo delle isole amministrate da Taipei (Kinmen, Matsu, Wuqiu e Dongyin), partecipano unità della Marina, dell’Aeronautica, dell’Esercito e delle Forze missilistiche, che simulano attacchi di precisione su obiettivi chiave e pattugliamenti congiunti di prontezza al combattimento mare-aria. Il ministero degli Esteri di Taipei ha definito le ultime attività militari della Cina una “provocazione irrazionale”, precisando che le forze armate stanno monitorando gli sviluppi nello Stretto e sono pronte a salvaguardare la sicurezza dell’isola.
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