La Germania ha presentato una proposta di regolamento sulle crisi migratorie
La Germania ha presentato una proposta di regolamento sulle crisi migratorie, sulla quale non si era riusciti a trovare una maggioranza qualificata degli Stati membri nell'ultima riunione prima della pausa estiva. Tale proposta è stata criticata da Polonia e Ungheria, e tornerà sul tavolo del Coreper (l'organismo degli ambasciatori Ue) che si riunirà in serata. I tempi dunque si allungano.
Nonostante il compromesso annunciato dalla Germania sarà necessaria una verifica formale della maggioranza per procedere con un'eventuale approvazione. Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, è rientrato in Italia dove aver partecipato alla prima parte del Consiglio. “È dovuto ripartire”, riferiscono fonti diplomatiche Ue. Il titolare del Viminale non è intervenuto nella sessione pubblica del Consiglio, né ha rilasciato dichiarazioni alla stampa.
l'Italia ha chiesto tempo per valutare il nuovo compromesso proposto dalla presidenza spagnola per andare incontro alle richieste della Germania, in particolare sulle tutele per i migranti e sull'esclusione dei salvataggi delle Ong dalle situazioni di strumentalizzazione della migrazione che, stando alla normativa, attiverebbero l'emergenza flussi. La frenata potrebbe far slittare l'intesa attesa per oggi.
La proposta di regolamento sulle crisi, che è stata fortemente emendata dal Parlamento europeo, prevede in determinati casi di emergenza (riconosciuti e dichiarati dalla Commissione europea) una forma di solidarietà obbligatoria, con la redistribuzione dei migranti irregolari fra gli Stati membri o, in alternativa, contributi finanziari ai paesi più esposti ai flussi migratori. L'8 giugno scorso, a Lussemburgo, i ministri dell'Interno trovarono un accordo a maggioranza qualificata su altre due parti fondamentali del Patto, le due proposte di regolamento che riguardano le procedure d'asilo e la gestione dell'asilo e dell'immigrazione.
“C'è una chiara maggioranza sul regolamento per gestire le crisi migratorie per cui affiderò agli ambasciatori degli stati presso la Ue il dossier affinché esplori il mandato per negoziare con il Parlamento europeo”, ha detto il ministro dell'Interno spagnolo Fernando Grande Marlaska, in quanto presidente del Consiglio Ue affari interni, in conclusione della seduta pubblica dei ministri europei. Nel corso della riunione la Germania, come atteso, si è schierata a favore della proposta di compromesso. Decisamente contrari Ungheria e Polonia. La prima ritiene che il regolamento aprirà più porte ai migranti irregolari e sarà di fatto una 'calamita'; per la seconda quanto pattuito è inadeguato. La decisione su questa materia viene presa a maggioranza qualificata. In ogni caso, l'intesa di oggi non è il passaggio finale della legislazione: i ministri hanno discusso, infatti, della posizione negoziale da tenere per le discussioni con i co-legislatori.
“Penso che siamo veramente molto vicini a raggiungere il consenso necessario a molto breve termine. I lavori degli ultimi giorni, delle ultime settimane, sono stati veramente importanti e ci permettono di essere ottimisti. Certo mancano dei dettagli da definire, spero nei prossimi giorni di poter raggiungere il via libera all'orientamento generale”, ha precisato Grande Marlaska.
La maggioranza qualificata consiste nel 55% dei paesi che rappresentino il 65% della popolazione dell'Ue, e nonostante l'opposizione certa dell'Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Austria (non è ancora chiara la posizione dell'Olanda), potrebbe esserci tale maggioranza.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aveva rivolto un "appello urgente" ai ministri dell'Interno dei Ventisette affinché trovassero un accordo sull'ultima parte ancora controversa del Patto sull'immigrazione e l'asilo, durante la riunione del Consiglio Ue oggi a Bruxelles. Von der Leyen ne ha parlato stamattina, durante le dichiarazioni alla stampa insieme al presidente del Ppe Manfred Weber e al primo ministro croato Andrej Plenkovic, all'apertura degli "Study Days" del Ppe a Spalato, Croazia.
"I nostri cittadini, giustamente, si aspettano che sia l’Europa a decidere chi può venire da noi e in quali circostanze, e non i trafficanti e i contrabbandieri", ha detto la presidente. "Esorto con forza gli Stati membri a trovare un accordo sulla regolamentazione delle crisi nella riunione odierna dei ministri degli Interni. Ora dobbiamo finire il lavoro. Dobbiamo garantire la corretta attuazione del pacchetto migrazione e asilo, quindi nell’Unione europea abbiamo bisogno di queste regole comuni". E ancora: "Gli ultimi eventi a Lampedusa mostrano la necessità di correggere il nostro sistema di asilo e migrazione. Grazie anche al Ppe abbiamo fatto buoni progressi e per questo ringrazio te, Manfred (Weber), e la tua leadership nell’adottare proposte che sono fondamentali per il Patto su migrazione e asilo".
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