La Romania vuole rinviare la chiusura delle centrali a carbone fino al 2032

Jan 24, 2025 - 07:06
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La Romania vuole rinviare la chiusura delle centrali a carbone fino al 2032

per garantire la propria sicurezza energetica. Lo ha dichiarato il ministro dell’Energia, Sebastian Burduja, sottolineando che la sostituzione delle centrali a carbone con impianti meno inquinanti, prevista nel Green Deal europeo, ha subito ritardi significativi. Burduja ha evidenziato che, senza alternative operative, la Romania rischia di aumentare la sua dipendenza dalle importazioni energetiche. Le centrali della valle del Jiu, tra cui quelle di Rovinari e Turceni, rappresentano una parte significativa della produzione energetica del Paese. Tuttavia, la chiusura prevista di migliaia di megawatt di capacità produttiva comporterebbe anche una significativa perdita di posti di lavoro. Il ministro ha proposto di prolungare l’uso delle centrali a carbone fino a quando non saranno attivate infrastrutture basate su gas e rinnovabili. Tuttavia, esperti come Mihnea Catuti avvertono che, oltre il 2026, i costi legati alla produzione a carbone rischiano di renderla non competitiva. Per attuare il rinvio, sarà necessario modificare il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), emendare la legge sulla decarbonizzazione e rinegoziare il piano di ristrutturazione del Complesso Energetico di Oltenia. Le autorità romene sperano di raggiungere un accordo con l’Unione europea al più presto. La questione è stata discussa anche al forum di Davos, dove è emersa la necessità di bilanciare gli obiettivi ambientali con l’efficienza economica per mantenere la competitività dell’Europa in un mercato globale sempre più competitivo.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv